Da incubo a magia: come godersi il rientro di settembre
Non sempre il calendario è totalmente sincero
Così, anche se segna ormai quasi metà settembre, e tecnicamente il tempo delle vacanze dovrebbe essere già metabolizzato e archiviato, molti di noi stanno ancora cercando un nuovo equilibrio.
Come tornare alle attività quotidiane, re-inventarsi specialisti della conciliazione lavoro-privata, dopo settimane in cui ci siamo goduti al massimo un tempo rarefatto, sospeso, smagliato? O al contrario, come costruire una nuova “normalità” dopo giorni di obbligato immobilismo che ci hanno obbligato a guardarci dall’esterno, con occhi diversi?
Questo sgomento, lo sfasamento di chi ha bisogno di un nuovo assestamento è assolutamente fisiologico, è la diretta conseguenza del fatto che, dal punto di vista esistenziale, il vero capodanno non si celebra il 31 dicembre, bensì al rientro dalle vacanze estive.
Quale sorte per i “(buoni) propositi” di settembre?
Non cestiniamoli in blocco, tantomeno liquidiamoli facendo spallucce e ripetendoci “non ce la farò mai”. Darci degli obiettivi, o meglio, dei percorsi da costruire pian piano, è fondamentale, per affrontare la sveglia mattutina dei prossimi nove mesi almeno con un timido sorriso, e non con il lancio furibondo del cuscino.
Attenzione, però, questi percorsi devono assecondare le nostre personali inclinazioni, desideri e talenti. Per metterli a frutto è necessario tenersi alla larga dall’ansia da prestazione, dall’impulso compulsivo di rendere il nostro tempo zeppo di cose da fare, perché “così fan tutti”, e altrimenti significa che noi battiamo la fiacca.
L’ideale sarebbe scegliere un paio di elementi su cui concentrarci, per prenderci cura simultaneamente della dimensione corporea, sensoriale e manuale, e di quella cognitiva.
Fare ed esserci sono una medicina
Possiamo contrastare la tendenza a procedere per automatismi e farci attraversare dagli eventi in modo passivo impegnandoci in azioni concrete, i cui risultati siano visibili e apprezzabili, perché riguardano qualcosa che è fuori da noi. Un esempio? Pulire casa, riordinarla, cambiare disposizione dei mobili in una o più stanze.
E per non dimenticare il corpo, riprendere l’attività fisica, prediligendone una che ci piace, che ci gratifica ed in cui ci sentiamo a nostro agio. La sua efficacia risulterà amplificata associando un’alimentazione sana, in cui frutta, verdura e legumi abbiano un ruolo preminente.
Inoltre, potremo ritagliarci del tempo anche per praticare con regolarità la meditazione mindfulness.
Sorprendere la mente di continuo per non invecchiare
Ognuno di noi ha un hobby, un interesse, un talento capace di ricaricare le batterie, e dopo avergli dedicato un po’ di tempo, farci tornare agli oneri quotidiani con energia e concentrazione rinnovate. Può trattarsi di un corso di pittura, di giardinaggio, di balli di gruppo, poco importa. Solo una cosa conta: che quell’attività solletichi i nostri neuroni, che chiami in causa il nostro bambino interiore. L’unico in grado di affrontare nel modo più autentico (e per noi funzionale) le piccole e grandi difficoltà.
Quando le cose non mi divertono, mi ammalo (H.B.)
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