Dopo il diploma: Università o lavoro?
Rapporto Almalaurea 2016
A 5 anni dal diploma il 51% dei diplomati lavora mentre è ancora impegnato negli studi il 45% dei ragazzi
Università o non Università? Buttarsi subito nel mondo del lavoro o proseguire gli studi? Questo è il vero cruccio di coloro che stanno per diplomarsi!
E' molto difficile prendere queste decisioni a soli 18 anni per questo l’unico consiglio che diamo è quello di focalizzarsi sulle proprie capacità ponendosi domande del tipo:cosa so fare? Quali sono le mie potenzialità? Ma soprattutto dovete capire quali sono le vostre aspirazioni: volete avere subito una indipendenza economica o siete disposti a soffrire qualche anno in più in vista della laurea?
Consigli a parte, diamo qualche dato evidenziato in un comunicato di Almalaurea nella speranza che possa ritornarvi utile nella scelta.
Ad un anno dalla conquista del titolo di scuola secondaria superiore, 65 diplomati su cento proseguono la propria formazione e sono iscritti ad un corso di laurea (il 52% ha optato esclusivamente per lo studio, il 13% frequenta l’università lavorando);
il 31% ha invece preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro (il 13%, come appena detto, studia e lavora e il 18% lavora solamente).
I restanti 17 su cento si dividono tra chi è alla ricerca attiva di un impiego (13%)e chi, invece, per motivi vari (tra cui formazione non universitaria, motivi personali o l’attesa di una chiamata per un lavoro già trovato), non cerca un lavoro (4%).
A cinque anni dal diploma la quota di occupati cresce in modo significativo:
il 51% dei diplomati lavora (il 38% è dedito esclusivamente al lavoro, il 13% coniuga studio e lavoro) mentre è ancora impegnato negli studi universitari il 45% dei ragazzi (il 32% studia solamente).
Chi cerca lavoro è il 12%.
Naturalmente la percentuale di diplomati che lavora solamente è più elevata per i diplomi professionali (62%) e, a seguire, per i tecnici (51%); è decisamente modesta tra i liceali (14%).
Si evidenzia infine una quota significativa di diplomati professionali alla ricerca di un lavoro (20%).
Gioca un ruolo fondamentale nella scelta la famiglia di origine.
Chi di fatto, prosegue con la formazione universitaria prevalentemente è colui che se lo può permettere, laddove chi proviene da contesti meno favoriti tende a inserirsi direttamente nel mercato del lavoro.
Molto conta anche il titolo di studio dei propri genitori, difatti la percentuale di coloro che proseguono gli studi aumenta se i propri genitori sono laureati.
Simona Esposito
Brand story agitator
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