Dreambit, il software che prevede il futuro

Curiosi di sapere come saremmo tra vent’anni?  

Se staremmo meglio coi capelli ricci o lisci? Come appariremmo se fossimo indiani o africani? Dreambit, software  presentato al Siggrapph, una dei più importanti eventi di computer grafica americani, può darci una risposta.

Nuovo nato dell’Università di Washinghton, il software agisce affidandosi a un motore di ricerca per immagini. Tutto ciò che serve è una foto di partenza; successivamente Dreambit elabora i parametri impostati sulla base di riconoscimento facciale, ricostruzione 3D e previsione di invecchiamento, tenendo presente soprattutto posa, forma del viso ed espressione della foto caricata.

La semplice curiosità di proiettarci nel futuro non è certo obiettivo principe del software.  L’invenzione risulta utile nel caso di identikit di ricercati o persone scomparse, per verificarne l’aspetto dopo tanto tempo. È complicato infatti  riconoscere una persona solo dal cambiamento dei tratti facciali. Spesso è necessario ipotizzare anche un nuovo di taglio di capelli o uso di lentine colorate o addirittura una carnagione diversa.

Dreambit potrebbe entrare in commercio già dall’anno prossimo. Meglio di una sfera di cristallo.

 

di IRENE CALTABIANO

 

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