Emozioni, maneggiare con cura
22.09.2015 11:16
Internet ci offre ogni giorno Emoticon sempre nuove per dare un carattere emotivo ai nostri altrimenti impersonali messaggi. Ma sappiamo dire a voce alta cosa stiamo provando?
Da eterna bambina dell'Isola Che Non C'è, Inside Out, il nuovo film della Pixar, mi ha emotivamente coinvolta non poco.
E, da adulta, mi sono chiesta: conosciamo davvero le nostre emozioni? Le accettiamo?
Le sapremo spiegare a noi stessi come agli altri?
Gioia, Rabbia, Disgusto, Paura, Tristezza.
Da bambini tendiamo a vedere il bianco e il nero di ogni cosa, emozioni negative ed emozioni positive sono separate e, quelle cattive, vorremo cancellarle, buttarle via, dimenticarle.
Poi cresciamo, spesso ripetiamo lo stesso errore di chiudere le emozioni brutte nel cassetto e sperare non ritornino mai più, un' operazione totalmente inutile, poiché esse tornano a galla, facendosi spazio per altre strade.
Cercano di emergere tra le emoticon, si esibiscono in ragionamenti contorti sui nostri social network, appaiono dispettosamente sui nostri volti e nei nostri toni di voce, le attribuiamo a oggetti inanimati, prendono una forma socialmente accettabile e, in un modo o nell'altro, ci inviano il loro campanello d'allarme.
Un campanello che, se ignorato ci allontana dalla conoscenza della cosa più importante: i nostri bisogni, primo fra tutti, quello di crescere davvero.
Crescere significa, tra le altre cose, conoscere, imparare, capire non solo gli altri, ma anche noi stessi, d'altronde non si dice che bisogna capire noi stessi prima di capire il mondo?
Non possiamo umanamente essere sempre inappuntabili, stabili, prevedibili: prendiamoci il nostro tempo per piangere, se vogliamo, per essere arrabbiati quando qualcosa non va, per essere felici per qualcosa che ci va bene, per provare paura verso le cose nuove ed essere disgustati da tutto ciò che non ci convince. Solo così possiamo conoscerci abbastanza da crescere e soddisfare i nostri bisogni.
Siamo vergognosamente, emotivamente e limitatamente umani!
di Sara Minieri