Guerriere in scena: come l'estetica è uno stato mentale
Quanto conta per tutti noi sentirsi belli?
Quanto un’immagine esteticamente appagante può migliorare la qualità della nostra vita?
Tutti passiamo diverse “fasi” durante la nostra esistenza. Momenti in cui la cura della nostra estetica diventa così importante da sottoporci a più o meno dispendiose pratiche del benessere (da uno stile di vita nuovo, a trattamenti di bellezza fino a rivoluzionare il nostro look).
E altre in cui ci trascuriamo, presi da altri pensieri…così, quando ci guardiamo allo specchio, non possiamo trattenerci dal dedicarci un sano e genuino “sei orrenda!” che, eufemismi o meno, è un modo come un altro per rimproverarci della mancata cura che ci siamo dedicate.
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Ma quanto è importante la cura di sé per il benessere psico-fisico?
Una risposta ci arriva dalla sfilata Guerriere in scena che lo scorso 11 Aprile ha registrato il tutto esaurito a Vercelli. Le modelle, oltre cinquanta donne tra i 30 e gli 80 anni, sono pazienti seguite da associazioni oncologiche perché malate di cancro, o in fase di cura.
Un’iniziativa che mette al centro dell’attenzione la bellezza come strumento per recuperare fiducia in se stessi in un momento in cui molte donne vivono una condizione di femminilità “alterata" a causa dei capelli caduti, un seno asportato e tutta una serie di problemi collaterali come gonfiore, stanchezza o sofferenza.
Un’esperienza che migliora le loro condizioni psicologiche: «Le prendiamo, le trucchiamo, mettiamo turbanti con i fiori, fanno le prove degli abiti. Si vedono via via diventare veramente magnifiche ed è come se rinascessero» affermano le responsabili dell'evento.
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Ma perché “sentirsi belli” fa tanto bene alla nostra salute e autostima?
Secondo gli psicologi, tutto parte dall’accettazione di sé.
È dimostrato che chi possiede la sicurezza interiore, conduce uno stile di vita sano e soddisfacente, dedicandosi alle proprie passioni e in generale alle attività che portano a generare una maggiore energia positiva. Ne deriva un appagamento personale e una conseguente accettazione sociale.
Guerriere in scena ci dimostra quanto star bene sia direttamente correlato con la cura del proprio io a trecentossessanta gradi.E forse mai come quando il nostro corpo ci dice di “no”, dovremmo combattere per ricordargli quanto la bellezza interiore che lo contraddistingue non se ne vada via né col tempo né con le circostanze.
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