Eutanasia tecnologica
18.12.2015 09:35
C’era una volta un cellulare che, da un giorno all’altro, si spense per sempre.
Andato, disattivato, morto. La vita della nostra tecnologia è sempre più breve, spingendoci a sostituirla rapidamente. Il decesso prematuro dei nostri smartphone ha un nome: obsolescenza programmata. Non è una fissazione di complottisti ma l’ultimo rapporto pubblicato da Ends Europe, servizio di notizie e informazioni sull’ ambiente.
Certo, anche noi siamo portati a rimpiazzare prima del tempo prodotti tutto sommato ancora utilizzabili, causa bombardamento di aziende sull’ultimo modello di monitor o di touch screen. L’Öko-Institut, centro europeo di ricerca sul mondo ecosostenibile, ha analizzato le motivazioni per cui i consumatori cambiano i propri dispositivi, per verificare se sono i produttori a staccare prematuramente la spina ai nostri cellulari.
Non si è ancora giunti a una conclusione definitiva . Tuttavia i dati parlano: la percentuale di vendite per sostituire un apparecchio difettoso è cresciuto dal 3,5 % del 2004 all’8,5% del 2012. Solo pochi lo cambiano per reale bisogno di nuovi apparecchi o perché attratti da prodotti nuovi anche se i vecchi sono funzionanti.
Uso inefficiente delle risorse? In Europa cresce sempre più la preoccupazione legata a questo tipo di fenomeno. Tuttavia si sta provando a creare standard che garantiscano durata e riparabilità di prodotti in linea con la progettazione ecosostenibile. L’obsolescenza programmata è già considerata reato grave in Francia. La pena massima è di due anni di reclusione per l’amministratore delegato dell’azienda responsabile e una multa di 300mila euro.
Cercate di sfruttare al massimo i vostri cellulari. Rimandare a domani potrebbe già essere troppo tardi.
Irene
Leggi anche:
Iscriviti al canale youtube >>>