Chi è Greta, la piccola attivista che vuole dare all'ambiente una grande mano
Minuta, treccine strette e sguardo fiero.
Una novella Pippi Calzelunghe che lotta per una causa più alta che salvare Villa Vilacolle. Segni particolari? Ha soltanto quindici anni.
Si chiama Greta Thunberg, è svedese e sta portando avanti, sola, una battaglia su cui dovrebbero aver già posto attenzione tanti adulti: sensibilizzare i politici sul riscaldamento globale e il conseguente cambiamento climatico.
Solamente nella sua città, Stoccolma, la ragazzina ha vissuto l’estate più calda degli ultimi 262 anni. Perciò, dal 20 agosto, la coraggiosa attivista è seduta di fronte al Parlamento europeo per protestare contro la noncuranza dei potenti.
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Pensare al futuro
Niente scuola per lei: tanto, che futuro può avere in un mondo in cui i grandi della Terra non riescono a contrastare il riscaldamento globale?
Con il suo impermeabile giallo e uno zaino pieno di libri e compiti svolti, Greta legge scrive, distribuisce volantini. Sui fogli che dispensa, una sola scritta: «Lo faccio perché consideriate il mio futuro».
I suoi genitori sono contrari alla protesta e vorrebbero tornasse a scuola, Di contro gli insegnanti credono che umanamente la battaglia di Greta sia giusta. Dal punto di vista professionale chiaramente temono che ciò possa incidere sul rendimento.
La cosa fa quasi sorridere, dal momento che la Svezia risulta pioniera contro il riscaldamento globale e ha promulgato quest’anno la legge più ambiziosa al mondo: eliminare totalmente le emissioni di carbonio entro il 2045. Tuttavia, proprio perché avviene in un luogo che già si mostra più attento del resto del mondo, regala al suo gesto maggiore forza.
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Global warming, un problema comune
«È mia responsabilità morale fare ciò che posso. Voglio che i politici diano priorità alla questione climatica, concentrandosi sul clima e trattandolo come una crisi» dice «I fatti non contano più, i politici non ascoltano gli scienziati, quindi perché dovrei imparare?»
Fa quasi paura la profondità di pensiero di questa ragazzina che, al momento, non ha mai ceduto e si è sempre mostrata convinta del suo gesto. Greta, peraltro, soffre della sindrome di Asperger, una lieve forma di autismo.
«Credo che una persona possa fare la differenza. La mia malattia ha contribuito ad aprirmi gli occhi sulla crisi climatica».
Non possiamo che essere al fianco di questa piccola amante del proprio Pianeta. E sarebbe bello se, spontaneamente, altre persone avessero queste iniziative e portassero avanti una lotta senza armi. In cui gli unici sconfitti saremmo sempre e comunque noi.
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