Guadagnare con la marijuana? Si può ed è legale
19.04.2016 09:27
Da semplici studenti a uomini d’affari.
Come? Investendo sulla cannabis . David Hua e Debby Goldsberg, due ex allievi della University of Pennsylvania, non sono ancora riusciti a far legalizzare la sostanza.
Hanno però scelto di migliorare un servizio esistente, ma poco efficiente: la vendita di marijuana a scopo teraupetico.
Come? Consegnandola più velocemente. I software utilizzati sono troppo vecchi e il carico di lavoro manuale è notevole. Inoltre i dati dei clienti non sono stati ancora informatizzati e questo li rende suscettibili a rischi.
Perché allora non pensare a un’alternativa migliore? Meadow, startup creata dai due giovani statunitensi, non si figura come azienda fornitrice ma eroga un servizio sussidiario.
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Nelle prime fasi della sua ascesa si presentava come una sorta di organo di mediazione tra clienti e dispensatori di erba. Dopo aver aggirato diversi ostacoli burocratici l'azienda è finalmente decollata.
Come guadagna
Inizialmente Hua e soci ricavano denaro dalle trattenute del 10%, ottenute grazie a nuovi clienti che vengono indirizzati ai dispensari. Ma il duo non si vuole fermare qui. Riesce a gestire anche le ricette mediche indispensabili per ricevere la consegna senza scomodi spostamenti.
I clienti possono collegarsi via chat agli studi medici, ricevendo l'autorizzazione e ordinando in maniera diretta il quantitativo necessario, con una spesa di 100 dollari.
La concorrenza
Per quanto sia un’idea intelligente, Meadow non è la prima start-up di questo tipo. Eaze, altra piattaforma web, offre lo stesso servizio per 40 dollari. Come batterla sul tempo? La startup californiana ha deciso di offrire un servizio sempre più competitivo., aggiornando in tempo reale i cataloghi per zona e il tracciamento della marijuana venduta, oltre ai dati dei clienti individuali, spendendo ben 2.1 milioni di dollari.
Il profitto
Cinque miliardi di dollari. Questa la stima delle entrate per le vendite legali di marijuana che sono destinate ad aumentare. L’intento di Hua e soci è spingere all’abrogazione delle norme sul proibizionismo grazie agli introiti fiscali. Le carceri si svuoterebbero e forse saremo tutti più rilassati.
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