Ho paura del buio e mi vergogno, non sono più un bambino…
Se non riesci a dormire con la luce spenta, né a camminare in corridoi lunghi e oscuri...
Di notte non riesci a dormire con la luce spenta, e se proprio non hai la tua lampadina notturna a disposizione alzi al massimo le tapparelle, per illuminare la stanza con le luci della strada.
Quando cammini per corridoi lunghi e oscuri senti un’inquietante presenza alle tue spalle, immagini di essere seguito da chissà quale mostro e alzi il passo fin quasi a correre, senza mai voltarti indietro.
Se va via la corrente nel cuore della notte, ti sembra di impazzire perché immagini che stiano per accadere cose bruttissime intorno a te. Il panico ti assale, ti senti soffocare, la tachicardia non ti dà tregua. Ma poi qualcuno accende l’interruttore e ti accorgi che intorno a te non c’è nessuno.
E allora ti vergogni per la paura incontrollabile che ti prende ogni volta che resti al buio. Inutile sforzarsi di restare razionale quando la luce si spegne: le fobie sono incontrollabili, ed è proprio la perdita del controllo di ciò che accade intorno a te a farti tanta paura. Non vedendo quello succede, i tuoi peggiori incubi prendono vita.
La paura del buio ha un nome: acluofobia
La paura del buio si chiama acluofobia e di solito si manifesta negli adulti con una personalità infantile, cioè quelle persone che si lasciano prendere dall’ansia prima ancora di affrontare le situazioni, anche al semplice immaginarle.
«La paura del buio – spiega la dottoressa Valentina Nappo – non è una paura reale, e come tutte le paure immaginarie è terribile perché non ha limiti, significa essere spaventati da tutto e sempre».
L’acluofobia, continua la dottoressa, nasce da bambini, spesso nel momento in cui i più piccoli abbandonano la camera dei genitori per trasferirsi nella loro stanzetta.
Lì non ci sono i movimenti e il respiro di mamma e papà a tranquillizzarli; i bimbi si ritrovano soli con la propria immaginazione, che al buio può far vedere loro orribili creature ed esseri inquietanti.
Di solito questa fase si risolve lasciando una lucina accesa sul comodino e raccontando le fiabe ai bambini prima di andare a dormire.
Molti adulti, tuttavia, continuano ad avere paura del buio pur essendo consapevoli dell’irrazionalità e dell’infondatezza delle loro angosce. Non è tanto il buio in sé a spaventarli, quanto la sensazione di pericolo che esso evoca nella mente di chi è acluofobico.
Cosa fare?
Se anche tu sei in difficoltà ogni volta che dormi fuori casa, perché devi portarti dietro la lucetta notturna per non impazzire (con il rischio di disturbare chi riposa con te), o vivi con la torcia a portata di mano, anche solo quella dello smartphone, perché se va via la luce hai bisogno di continuare a vedere, hai due strade davanti a te: continuare a usare palliativi per convivere con la tua fobia, o rivolgerti a uno psicologo per scoprirne l’origine.
Potrebbe trattarsi di un trauma infantile irrisolto, di un evento particolarmente stressante che ha segnato la tua vita o, addirittura, della paura di scoprire qualche aspetto di te che ti spaventa. In ogni caso, l’intervento di un professionista potrebbe aiutarti a conoscere meglio te stesso e a non lasciarti più sopraffare dalle tue paure.
di Rosa Cambara
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