I “giochi di prestigio” a base di soldi delle agenzie cinesi

Money Transfer. Ovvero, l’ “ingegnosa” procedura  di spostamento di denaro all’estero in cui si sono specializzate molte agenzie cinesi operanti in Italia. In un anno, il flusso monetario coinvolto è arrivato a 6,5 miliardi di euro, un quarto dei quali ha avuto come destinazione finale proprio la Repubblica Popolare asiatica.
 
Tuttavia, la legge stabilisce dei paletti precisi, in merito al quantitativo giornaliero massimo di soldi che possono essere trasferiti. Parliamo di 999 a persona ma per le agenzie cinesi aggirare “l’ostacolo” è più facile del previsto. 
È nel 2008 che le autorità italiane si accorgono che i conti non tornano. Il flusso di denaro movimentato è oggettivamente sproporzionato, rispetto al numero di persone coinvolte.  Così, la Guardia di Finanza comincia a indagare, arrivando sulle tracce di un Money Transfer di Bologna particolarmente attivo proprio nel capoluogo toscano. 
 
Il meccanismo con cui i soldi “prendono il volo” è semplice. Si aggira il tetto massimo spezzettando importi cospicui in molteplici piccole tranche. Il tutto, chiaramente, senza l’utilizzo di documenti italiani.
Il denaro “esportato” affluisce dalle fonti più diverse. Contraffazione, prostituzione, gioco d’azzardo. Senza dimenticare una generosa fetta “figlia” dell’evasione fiscale. 

 
 

 

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