I veri geni non aspettano,si danno da fare con quello che hanno a disposizione come Luisa Spagnoli
Passionale in amore e nel lavoro, contro le convenzioni e la morale provinciale che poneva le donne in una posizione subalterna rispetto agli uomini: Luisa Spagnoli l’imprenditrice che ha innovato
Aveva poco a disposizione, e con quel poco si diede da fare riuscendo ad inventare. Lei era come tutti i geni che sono capaci di guardare sempre avanti, di capire i bisogni della gente e di immaginare ciò che ancora non esiste per poi crearlo. Quali erano le sue capacità? Le stesse che dovrebbe possedere ogni imprenditore dei nostri tempi:
L’intuizione
Luisa dimostra di saper intuire le esigenze inespresse dei suoi clienti attuali e di quelli potenziali, quando decide di vendere i suoi dolci non soltanto ai nobili benestanti ma a tutti. Trasforma così la sua piccola confetteria in un’azienda, ed assieme a Francesco Buitoni e Leone Ascoli, crea la “Perugina”.
Pensare in prospettiva
Come quando, a seguito dell’assunzione delle mogli dei propri dipendenti partiti per la guerra, decide di costruire un asilo nido per far si che le proprie operaie possano provvedere ai propri figli. Oppure quando alleva conigli d’angora per poi creare un tessuti ed abiti di qualità accessibili a tutte le donne.
Innovazione continua
Passando molto tempo nel suo laboratorio crea “Il Bacio” ed ancora la caramella “Rossana” intuendo che, per continuare a mantenere la leadership di mercato bisognava innovare in modo originale e creativo.
Diversificare
Luisa riesce a comprendere l’importanza della diversificazione quando decide di non puntare solo su un prodotto ma di estendere i propri investimenti ad altri settori come quello dei filati. Si butta così nella lavorazione dell’angora creando capi morbidi, cadi ed eleganti.
Guidare con passione
Dimostra una particolare attenzione alle esigenze e alla serenità dei dipendenti, ad esempio, progettando uno stabilimento di nuova concezione con casette a schiera per gli operai, nursery e asilo per i bambini e strutture ricreative come la piscina aziendale. Era convinta che avrebbe così stimolato la creatività e la passione delle persone che lavoravano per lei.
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