Il denaro è superato. Le banche oggi investono sul tempo
21.05.2015 18:09
In tempi di crisi la risposta più naturale e immediata è il ritorno alle origini. Quanti di noi sono cresciuti sentendo ripetere questo antico “adagio” dalle proprie nonne? Molti, e a ben vedere l’andamento dell’economia negli ultimi anni, non si può che dare loro ragione. Così, al declino – per certi versi inarrestabile – delle banche tradizionali, fondate sul denaro, fa da contrappunto l’emergere di quelle fondate … sul tempo.
Avete capito bene, le Banche del Tempo. La prima in assoluto è nata 23 anni fa, a Parma.
Ma cosa sono, vi starete chiedendo? Si tratta di organizzazioni basate sullo scambio e condivisione di beni “immateriali” (competenze, attività …). Insomma, gruppi nati dall’associazione volontaria e spontanea di persone che mettono a disposizioni i propri saperi e abilità per dare e ottenere supporto. Un modo per recuperare e ri-attualizzare le prassi tipiche del buon vicinato, estese, in questo caso, anche a perfetti sconosciuti. Reciprocità, bilateralità e differimento nel tempo sono i punti di forza.
Le BdT si “nutrono” quindi di transazioni ma, a differenza di quelle old style, non c’è il rischio di maturare interessi passivi. L’importante è avere i conti “in equilibrio”.
Come aderire?
C’è qualcosa che sai o ami fare, anche se a livello dilettantistico? Hai “semplicemente” del tempo libero? Non hai bisogno di nient’altro. È sufficiente andare in una BdT della tua città e iscriverti. Così diventi correntista ed entri in contatto di chi ha bisogno proprio di te. Sei laureato in matematica? Puoi dare ripetizioni al figlio di un altro correntista. E la Banca si occuperà di soddisfare il credito maturato incrociando la tua “domanda” con l’offerta degli altri partecipanti.