Il dio Denaro e quella crudeltà mascherata da politica
04.03.2016 16:06
La legge è uguale per tutti.
Ma che succede se per applicare le regole si calpesta l’umanità? Quando leggo certe notizie su invalidi e anziani rispediti nel proprio Paese e mandati verso morte certa mi vengono in mente i nazisti che “eseguivano semplicemente gli ordini”. Starò esagerando? Non so, ma a volte la politica sembra uno stendardo socialmente accettato per mascherare certi abomini.
Lo spunto è stato l’articolo di una giornalista inglese del Newstatesman. Laurie Penny racconta di Myrtle, 92 anni, il cui unico desiderio è rimanere con la figlia Mary, ormai cittadina britannica. La donna rappresenta solo un peso per la società inglese e perciò va rispedita in Sud Africa, dove probabilmente non arriverà mai se affronterà questo viaggio. Luqman invece è un brillante studente nigeriano arrivato in Inghilterra nel 2007; qui gli è stata diagnosticata l’epatite B, che nel suo Paese non è curabile. I suoi fratelli sono già morti per la stessa malattia e tornare in Africa è molto rischioso. E poi Ama, vedova e madre di due figli, malata di cancro, prelevata dal letto d’ospedale e rispedita in Ghana, nonostante la richiesta di un permesso di soggiorno per motivi di salute. La donna è morta pochi mesi dopo.
È una vergogna, si. Ma forse siamo diventati così impermeabili che non ci sfiora neanche più questo pensiero. È colpa loro se non sono ricchi. Se lo fossero stati avrebbero potuto comprare un visto da investitore, un biglietto per entrare nel Regno Unito con il tappeto rosso. I migranti low cost meglio spremerli finchè servono, come nel caso di Luqman. Il suo valore nell’economia britannica non è immediatamente visibile, perciò nullo.
Ironia della sorte, sono proprio i milionari stranieri a danneggiare la popolazione locale, comprando casa e facendo salire i prezzi nella capitale. Il dio Denaro continua a mietere le sue vittime, accogliendo nell’Olimpo i più fortunati, quelli che non hanno mai dovuto scegliere tra vita o morte, ma solo come morire. Meglio tapparsi gli occhi e girarsi dall’altro lato no?
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