Il fascino indiscreto della violenza
Cosa ci spinge a non averne mai abbastanza?
Perchè le storie di assassini, femminicidi, stragi continuano ad esercitare su di noi un fascino incontrollabile? Al cinema, ma anche su social e piattaforme video, la violenza, insieme al sesso, sembra essere la calamita più potente per incollare lo spettatore allo schermo. Perchè rimaniamo ad osservare un incidente stradale o siamo bramosi dei particolari di un delitto quando il copione è frequentemente lo stesso?
Le immagini crude atterriscono, indignano, spaventano ma, allo stesso tempo, attirano. Basti pensare come le esecuzioni messe in atto dagli jahidisti o la notizia dell'ultimo stupro di gruppo risaltino ai nostri occhi molto più del cambiamento di un decreto legge o di un incremento delle nascite.
Il fascino della violenza non è un fatto nuovo, se consideriamo che i nostri antenati si affollavano attorno a ghigliottine e forche. E' anche vero che la cultura di massa ha donato un'estetica e nuovi canali di diffusione alla brutalità, creando una sorta di sottogenere che viaggia sul web più o meno indisturbato.
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Tempo fa venne fatto un esperimento su Omegle, nota chat internazionale, basata sull'accoppiamento di due persone a caso in una conversazione virtuale. Il test voleva esaminare le reazioni degli utenti di fronte a una scena di improvvisa violenza domestica. L'attrice, mentre chattava, veniva di colpo interrotta da un uomo che cominciava a picchiarla selvaggiamente. Solo alla fine , se l'utente risultava ancora in linea, veniva rivelata la messa in scena. Risultato? L'83% è rimasto in silenzio di fronte allo schermo a osservare mentre avveniva la lite. Solo tre persone su settanta hanno registrato l'accaduto per fornire alla ragazza le prove per denunciare l'aggressore.
Certo, l'anonimato è un buon incentivo. Nascosti e protetti dal nostro desktop possiamo dare sfogo alle pulsioni più recondite senza essere socialmente condannati. Anche i motori di ricerca lo sanno, infatti hanno inserito in massa l'opzione navigazione in incognito. Ma non è solo questo. Il nostro spirito aggressivo, sepolto da secoli di civilizzazione, sembra pronto a riemergere alla prima occasione, se opportunamente stimolato. Sarà la sensazione di sollievo nel non essere direttamente coinvolti? O il nostro istinto animale che a volte non ce la fa a rimanere sopito?
Attenzione, la violenza è anche potere e rischia di diventare cibo per le folle. I veri crimini vengono attuati dietro le nostre spalle, mentre siamo impegnati a scoprire morbosamente quante coltellate ha ricevuto quella donna prima di accasciarsi per terra in una pozza di sangue.
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