Il nomade digitale è sempre più metropolitano: ecco la sua giornata tipo
Se dico nomade digitale...
L'immagine più immediata che viene in mente è un tipo che picchietta sui tasti con occhiali da sole, amaca, cocktail in mano e computer vista mare.
Tuttavia il wandeluster computer alla mano, per quanto ci faccia sognare il lavoro perfetto, svolto dove vuoi, quando vuoi e di fronte a tramonti e paesaggi mozzafiato è in primis...un lavoratore.
Dunque una persona che, nonostante il vantaggio di una maggiore libertà professionale, deve imparare a gestire in maniera indipendente i propri tempi lavorativi. E q non sempre è una passeggiata.
Una manciata di dati
Il 64% uomini, il 36% donne e un'età compresa per il 33% tra i 30 e i 39 anni. Visita in media dai 5 ai 10 paesi ogni anno e rimane in ogni paese per una media dagli uno ai quattro mesi.
Attività fisica
Come per molti di noi, la sveglia suona entro le sette del mattino. Cominciare la giornata con un po' di esercizio fisico, corsa nel parco e addominali è fondamentale.
L'esercizio fisico non è solo un mezzo per regalarci un migliore aspetto estetico ma ci aiuta anche a ossigenare il cervello e impegnarci con maggiore lena negli impegni quotidiani.
Leggere i giornali
Un'abitudine che ogni bravo scrittore, a prescindere che sia uno sceneggiatore, un blogger di moda, di politica o cucina, deve avere. Magari accanto a una buona colazione, dal momento che il rischio di non avere il tempo per un vero pranzo è elevato.
Quindi ogni nomade digitale che si rispetti legge tutte le prime pagine dei quotidiani, non solo nazionali, prendendo appunti su trend e vari approfondimenti da fare. Con la mente piena di informazioni e carichi di energia, si può cominciare la giornata lavorativa.
Scegliere bene gli spazi di co-working
L'ambiente lavorativo deve essere selezionato in base alla tipologia di cliente con cui ci si interfaccia. Pianificare le attività non basta, bisogna conoscere anche la vasta gamma di spazi che si hanno a disposizione per le diverse occasioni, scegliendo soluzioni flessibili rispetto al cliente (un bar, un caffè, una terrazza, una sala conferenze).
Il co-working è come avere una scrivania diversa per ogni città, un modo differente di fare networking e costruire relazioni. Ma, soprattutto, è fondamentale accertarsi di avere una buona ricezione di rete, nel caso si debbano fare videoconferenze o telefonate importanti.
Check serale
La vita di un nomade digitale si muove molto grazie all'ausilio delle app. Grazie a piattaforme come Trello, che aiutano a organizzare progetti in qualsiasi ambito della vita, o magari Slack, app che razionalizza e migliora la comunicazione in un gruppo di lavoro, la divisione dei task giornalieri sarà molto più facilitata.
Rapido check di obiettivi e scadenze della giornata e poi spesso ci si lancia in uno degli eventi che animano continuamente la città, per continuare a “lavorare” facendo rete e ampliando il proprio network.
Nomadi digitali metropolitani
È stato stimato che entro il 2035 i nomadi digitali dovrebbero essere intorno a un miliardo, complici certamente pervasività delle tecnologie, capillarità di reti Wi-fi e smartphone, sistemi di pagamento elettronico e applicazioni che permettono di bilanciare mobilità e attività professionale.
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