Il tuo corpo parla ancora prima che tu apra bocca
Comunicare bene
Se dico bravo comunicatore sono certa che a chiunque verrà in mente una persona in particolare nella sua cerchia di amici e conoscenti.
Esatto, proprio quell’amico dalla dialettica ineccepibile, dall’indomabile parlantina e dalla sconfinata sicurezza in sé che convincerebbe persino il più scettico del mondo a stare dalla sua parte.
Il COME è sempre più importante del COSA si dice. Per questo oggi voglio parlarti di comunicazione non verbale e di quali tecniche adottare per cominciare a padroneggiarla.
Conoscere cosa significano alcuni gesti, alcune movenze quando ti confronti con il tuo interlocutore è fondamentale per interpretare cosa stanno dicendo davvero, tra le righe, le persone con cui ti interfacci.
Corpo e parole
Pensiamoci un attimo. Se il nostro partner ci dice di non avere niente, ma ce lo dice con sguardo funereo e tono di voce mogio e triste, a cosa tendiamo a credere?
Oppure se dobbiamo affrontare un colloquio di lavoro cerchiamo generalmente di mostrarci sicuri in ciò che stiamo dicendo. Ma se l’esaminatore avvertisse le nostre mani sudate e il piede che sotto il tavolo balla la rumba?
La comunicazione non verbale è un linguaggio inconsapevole, in grado di trasmettere intenzioni e sentimenti. Da cosa dipende dunque una comunicazione efficace?
Dal fatto che il linguaggio non verbale sottolinei e rafforzi, ma soprattutto sia in linea con il linguaggio verbale. Che succede infatti se non è così?
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Segnali contrastanti
I contrasti tra comunicazione verbale e non verbale alimentano tensione, sfiducia e confusione.
Ecco molto sinteticamente i ruoli che i segnali del corpo possono giocare all’interno di una comunicazione verbale:
- Ripetizione: possono ripetere il messaggio che la persona sta trasmettendo verbalmente.
- Accentuazione: possono accentuare o sottolineare un messaggio verbale.
- Contraddizione: possono contraddire ciò che l’individuo sta cercando di trasmettere.
- Sostituzione: possono sostituire il messaggio verbale, è il caso ad esempio degli occhi che spesso trasmettono molto più delle parole.
- A complemento: i segnali del corpo possono aggiungere o completare un messaggio verbale; pensa a una carezza o a una pacca sulla spalla.
In cosa consiste il linguaggio non verbale?
- Espressioni del viso
Le espressioni del volto sono capaci di esprimere infinite emozioni, senza bisogno di parole. Non hanno bisogno di essere tradotte perché sono universali: rabbia, disgusto, paura, tristezza le proviamo tutti, indifferentemente da sesso, età e paese di provenienza.
- Movimenti del corpo e postura
Anche il modo in cui ti muovi è in grado di trasmettere una ricchezza di informazioni incredibile. Una persona che cammina a testa alta, con la schiena ben dritta e lo sguardo fiero, trasmette certo una sensazione più positiva di una che cammina mogia mogia, occhi bassi e strascinando i piedi.
- Gestualità
Direi che nel caso di noi italiani questo aspetto può aiutare molto! ;) Scherzi a parte, anche i movimenti delle mani sono molto importanti a livello di comunicazione.
Tuttavia questi ultimi possono variare rispetto alle varie parti del mondo. Quindi occhio agli errori di interpretazione.
- Il contatto visivo
Il modo in cui si guarda qualcuno è in grado di comunicare molte cose, compreso interesse e verificare la reazione dell’altra persona.
- Contatto fisico
È vero che un gesto vale più di mille parole. A volte non è meglio un abbraccio senza dire una parola che una frase consolatoria? Una stretta di mano, una carezza o un buffetto sulla guancia?
- Spazio fisico
Lo studio degli spazi ha anche un nome: prossemica. Se ti avvicini troppo rischi di invadere lo spazio fisico dell’altra persona e suscitare disagio e ostilità.
Se invece sei troppo lontano trasmetti rigidità e freddezza. Non esiste una regola generale circa la distanza giusta da prendere dagli altri perchè molto dipende dalla cultura, dalla situazione e dal tipo di rapporto.
- Tono della voce
Cercare sempre di non avere un tono monotono. Questo potrebbe infastidire chi ascolta. Se invece si sa usare il ritmo giusto, alternando parole a brevi pause o espressioni, la conversazione sarà più fluida e scorrevole.
Quando fra comunicazione verbale e linguaggio del corpo non c’è concordanza, può accadere di mandare messaggi contrastanti che alimentano diffidenza e sfiducia nell’interlocutore.
Ecco perché, se non sei in grado di gestire i segnali del corpo potresti avere difficoltà ad instaurare relazioni stabili e durature.
Quali sono i motivi di discrepanza fra messaggio verbale e non verbale? Eccessiva goffaggine, rigidità del corpo, atteggiamento austero, negare lo spazio altrui nelle conversazioni. Insomma bisogna imparare a controllare il linguaggio del corpo in modo da interpretare i segnali non verbali che inviano gli altri.
Quando a parlare è l'inclusione, non serve la voce
Migliorare la comunicazione non verbale
Per migliorare la conversazione bisogna essere concentrati al 100% sia sugli aspetti verbali che su quelli non verbali.
Bisogna dunque imparare a gestire lo stress che il processo di comunicazione comporta. Più sarai stressato, più i messaggi che invierai agli altri tramite il linguaggio del corpo saranno confusi e costanti.
Dunque, per poter inviare segnali non verbali accurati, occorre essere consapevoli delle proprie emozioni e di come influenzano il comportamento. Si dovrà dunque essere capaci di leggere le emozioni degli altri dietro gesti, sguardo, postura e toni della voce.
Come interpretare il linguaggio del corpo
Una volta che avrai sviluppato la tua capacità di gestire ansia e stress e a riconoscere le tue emozioni, sarà più facile gestire i segnali non verbali inviati dagli altri.
Ecco dunque delle domande da porsi quando si comunica con qualcuno.
Ciò che sta dicendo è in linea col suo linguaggio del corpo? Se pensi che ci siano delle incoerenze, ciò potrebbe indicare che la persona non è sicura di quello che dice o che sta mentendo? È avvenuto il contatto visivo? Se sì, ti è sembrato troppo intenso o adeguato al tipo di rapporto? La postura del corpo e i gesti sono rilassati o forzati? C’è contatto fisico? È appropriato alla situazione? Ti fa sentire a disagio? Qual è il ritmo del discorso, lento o rilassato?
Mettetevi alla prova. A giovarne saranno solo le relazioni con gli altri.
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