I'll never be silent: mai più abusi sulle donne
Volti dall'espressione sofferente.
La sagoma di una mano insanguinata in pieno viso. Sotto le fotografie 420 mutandine bianche e rosse. Le immagini valgono più di mille parole? A volte si.
È così che Marcio Freitas, fotografo brasiliano, esprime il suo no alla violenza sulle donne. L'opera è stata installata sulla spiaggia di Copacabana e si chiama I'll never be silent. Il numero 420 non è stato scelto a caso: sono le vittime che in Brasile subiscono abusi ogni 72 ore. Il totale in un anno? Cinquantamila. A volte vorresti che la matematica fosse un'opinione.
La scintilla per la creazione dell'installazione è stato l'ennesimo caso di adolescente violentata da un branco di 30 uomini. «Mi hanno sottratto tutto, anche il mio corpo», ha dichiarato la vittima al Wall Street Journal.
I criminali avevano persino filmato l'accaduto per poi postarlo su Twitter. E, anche stav volta, la colpa era della ragazza. Non è questione di violare il corpo. Non avere più il controllo di sè e in più essere accusata di aver provocato l'evento è una ferita permanente dell'animo.
Quella mano rossa sul viso è metafora di soggiogazione, costrizione al silenzio, abuso. Chi compie questi atti è un mostro, senza attenuanti. Parlate ragazze. Urlare il nostro dissenso è l'unica cosa che ci resta.
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