Inps, ecco perché è destinata a fallire!
L'8 luglio a Roma nella sala della Regina di Montecitorio, è stata presentata la relazione annuale Inps che mette in evidenza le debolezze e le contraddizioni del Paese. Tito Boeri, presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), ha illustrato il rapporto davanti al presidente della repubblica, Sergio Mattarella e ad un parterre di alti titolati.
Bene, quello che emerge è che l'Italia è una repubblica fondata sulle pensioni!
Su 59 milioni di abitanti, escludendo gli under 25, che sono 15 milioni, restano 44 milioni di persone. L'inps ogni mese paga 21 milioni di pensioni! In pratica la metà delle persone adulte vive a carico dell'altra metà!
C'è da chiedersi: come può reggere un sistema in perdita perenne del genere?
Come può ipotizzare un 40enne di oggi, che ogni mese versa all'Inps il 10% di quello che guadagna, di percepire una pensione tra 27 anni?
Ad aggravare il rapporto dell'Inps, c'è la presentazione del tasso di disoccupazione che su base annua, dal 2013 al 2014, è stata di 311mila unità (161mila delle quali nel lavoro dipendente), ossia una diminuzione dell’1,6% e il numero di aziende è calato del 2,8% nell’arco di 12 mesi.
Con questo trend, tra 10 anni ci saranno 3 milioni di persone disoccupate che non contribuiranno al versamento appesantendo ancor più il sistema Inps.
Da meno di 300 euro a oltre 3mila.