Join me there, la startup italiana che vi dice quanto è virale il vostro video
Qual è il segreto della viralità?
Credo che chiunque guadagni grazie a video su Internet vorrebbe che esistesse una procedura definita per ottenere milioni di visualizzazioni. Vincenzo De Laurentiis e Giuseppe Tedeschi magari non hanno individuato il cosiddetto segreto della viralità, ma hanno sviluppato un algoritmo che ci va molto vicino. Così vicino che ha subito attirato l’attenzione di Samsung.
Join me there, dall'Italia al Giappone
Join me there, sviluppata a Singapore, è un’app che consente a tuttidi fare video e misurarne la diffusione sui social. «Abbiamo iniziato a lavorare all’idea di una startup web già nel 2011»ricorda Tedeschi. «All’inizio pensavamo a un sito di viaggi o a qualcosa di legata ai social. A poco a poco, la cosa è cresciuta».
Il progetto ha preso in effetti sempre maggiore forma. L’obiettivo è creare una software house legata ai video. Due ragazzi tedeschi, certamente più ferrati nell’ambito della programmazione, scommettono su Join me there. Giuseppe e Vincenzo si trasferiscono così a Singapore, lasciando le rispettive carriere. «Abbiamo vinto un concorso per startup e trovato un investitore del posto che, dopo una serie interminabile di colloqui con angel e finanziatori, ci ha dato 100 mila dollari». Nel 2013, la startup JMT è diventata realtà.
Neanche il tempo di lanciarla che subito Samsung si è mostrata interessata, acquistandone la licenza per integrarla a Sportsflow, applicazione che si basa sullo streaming di contenuti sportivi generati dagli utenti, distribuita in Asia in concomitanza dei mondiali di calcio brasiliani.
«Samsung non ha chiesto di chi fossimo figli ma soltanto cosa potessimo fare di utile per loro» racconta Tedeschi, che fino a tre anni fa di tecnologia non sapeva nulla, essendo laureato in giurisprudenza. «Inoltre non c’è stato bisogno, come in Italia, di contatti personali per arrivare a parlare con i vertici della società. Li abbiamo contattati via Linkedin e dopo poco tempo abbiamo stretto l’accordo».
Come funziona Join me there?
L’app consente di calcolare il successo dei video prodotti dagli utenti in base al numero di like, condivisioni e commenti sui principali social network. «Il vantaggio per gli utenti è che non devono fare niente a casa. Fanno tutto sull’app: registrano il video, fanno l’editing e partecipano al video contest» dice Tedeschi.
Chi lancia i contest invece può monitorare i riscontri del video lungo tutto il percorso sui social network. Vengono infatti analizzati i feedback sulle pagine di tutti gli utenti e si riesce a stabilire così quando il contenuto diventa virale.
Singapore, la nuova Silicon Valley
I due stratupper italiani hanno sì avuto una buona idea, ma è anche vero che a Singapore è più facile fare impresa. «Il capitalismo è avanzato, i tassi di crescita sono imponenti, in un’ora di aereo si arriva in Thailandia, uno dei Paesi più popolosi al mondo, e c’è uno dei migliori ecosistemi startup della Terra. Avendo grande liquidità da smaltire, sia il governo che i privati investono moltissimo, forse anche più che in Silicon Valley».
Inoltre pare che in Giappone non ci sia paragone dal punto di vista burocratico. «C’è un’agenzia che cura le pratiche di chi vuole formare una startup. Un funzionario, che non è neanche laureato, si occupa della costituzione della società. Per registrare una Srl ci impieghi tre ore. Non hai bisogno di commercialisti, avvocati, banche e notai. È un bel risparmio. Di soldi e di tempo».
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