Kiara, la sedicenne che salva l'Africa con bucce d'arancia e olio d'avocado
Sarà vero che l'uomo, di generazione in generazione, affina la sua intelligenza?
Che, col tempo, ci evolviamo sia a livello fisico che intellettuale? Gli adolescenti di oggi confermano appieno questa teoria. Dopo Boyan Slat, genietto diciannovenne inventore di un nuovo sistema di pulizia degli oceani, arriva Kiara Nirghin.
Sedici anni, di origine indiana ma residente a Johannesburg, ha dato vita a un sistema 100% bio per contrastare la siccità.
Un progetto con cui si è aggiudicata il primo premio della Google Science Faire 2016: 50 mila dollari per le idee più innovative presentate da giovanissimi.
Incrementare la produttività? Bucce d'arancia e olio di avocado
L'Africa sta affrontando la peggior siccità degli ultimi vent'anni, con gravi danni a livello produttivo. Il composto inventato dall'adolescente aumenterebbe, nel lungo periodo, la fertilità del suolo. Il materiale, fatto con scarti di arancia e olio di avocado, contiene polimeri naturali, elementi che trattengono naturalmente l'acqua.
Si crea così un'emulsione che, lasciata fermentare al sole, avvia il processo di polimerizzazione. L' idea non solo rappresenta un valido aiuto in campo agricolo ma anche un incremento al riciclo di scarti industriali. Inoltre, se il concime tradizionale viene venduto a 3000 dollari a tonnellata, il composto bio potrebbe essere venduto a solo 20-30 dollari.
Kiara è stata da sempre appassionata di fisica e scienza, unita a un profondo amore per la gastronomia. «Cibo e chimica sono legatissimi. Sono una grande appassionata di cucina molecolare e applicazioni dei principi scientifici nella creazione di nuovi piatti». A dimostrazione che le menti brillanti si applicano in più campi. « Ho un ricordo molto chiaro di me a sette anni, che sperimento usando l'aceto e la soda, con piccole coppette di plastica».
M. S. Swaminathan, maestro ispiratore
La brillante sedicenne ha dichiarato di essersi ispirata al sig. Swaminathan, padre della green revolution in India e promotore di un'agricoltura eco-sostenibile che andasse incontro all'esigenza dei contadini più poveri. «Per me è stato sempre fonte d’ispirazione, perché credo profondamente in questo movimento, non solo in India ma in tutto il mondo. Spero di diventare un giorno una specialista dell’agricoltura e anche un’esperta di gastronomia molecolare». Una bella soddisfazione per un'adolescente, che con il premio Google, ha ricevuto una potente spinta di partenza. Mettendo ancora una volta sotto i riflettori del mondo i problemi del suo Paese.
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