L' evoluzione inciampa? No, nasce l'homo cellularis
«Ostacolo superato».
«Puoi continuare a leggere il messaggio. Attenzione, un sasso alla tua sinistra, aggiralo. Pedone a 100 metri, spostati sulla destra. Fermati, il semaforo è rosso».
Occhi puntati sullo schermo, auricolari alle orecchie o sguardo sul navigatore. Ogni volta che cammino per strada immagino un futuro non troppo lontano in cui ciascuno avrà un Tom-tom salva-vita per evitare incidenti o pali in faccia.
Ormai ci siamo dimenticati cosa significhi guardarci negli occhi a discapito dei lucenti pixel di uno smartphone. E se Marshall McLuhan, sociologo celebre per aver analizzato gli effetti dei mezzi di comunicazione sulla società, già negli anni '80 affermava :
-"La mia definizione dei media è molto estesa; include ogni tecnologia che crea estensioni del corpo e dei sensi umani, dai vestiti al computer"-
direi proprio che le sue teorie sono risultate profetiche. Tuttavia non nel modo in cui ipotizzava.
In realtà, al contrario di quanto diceva il caro Marshall, pare che sia il nostro corpo che si sta adattando ai device tecnologici. Una ricerca pubblicata su Plos one, giornale di divulgazione scientifica, evidenzia come gli smartphone abbiano modificato, istintivamente, il nostro modo di camminare.
Quando li usiamo siamo infatti sempre meno concentrati a guardare cosa c'è per terra e risultiamo portati a sollevare il piede guida più in alto e più lentamente. Risultato? Il nostro andamento appare sbilenco, come fossimo leggermente brilli.
Lo studio è stato realizzato dall'Anglia Ruskin University su ventuno persone, messe di fronte ad ostacoli di altezza simile con tracciatori oculari e sensori di analisi di movimento. Sono stati così esaminati separatamente 252 scenari, in cui gli individui coinvolti leggevano messaggi mentre camminavano. Ne è emerso che, se ci muoviamo con un cellulare in mano, tendiamo a guardare gli ostacoli fino al 61% di volte in meno. La ricerca ha evidenziato inoltre che il piede guida era più alto del 18% e più lento del 40%.
In futuro dunque adatteremo il nostro stile di camminata procedendo lentamente e con tratti molto pronunciati. Sarà il corpo stesso a sviluppare la sensibilità all'ostacolo.
Le corsie per smartphone-dipendenti
Ricordate che in Wall-e, cartone animato della Pixar, si ipotizzava un futuro non troppo lontano in cui l'uomo passava la sua vita di fronte a uno schermo, trasportato da sedie volanti, sempre più flaccido e grasso?
Non siamo ancora a quei livelli ma per quanto riguarda l'avere lo sguardo fisso su uno schermo pensate che in Cina, precisamente a Chongqing, esistono già corsie per chi cammina con il cellulare in mano. I tecno-dotati non solo risultano più lenti e ostacolano il flusso di traffico umano, ma devono essere pronti a prendersi il rischio di eventuali "scontri".
Non solo modificheremo la nostra camminata, ma pare che si trasformerà anche l'aspetto fisico. Occhi e orecchie più grandi, braccia più lunghe, busto più corto. Andrà a finire che diventeremo noi gli alieni che abbiamo sempre ipotizzato di incontrare.