Il cancro lo avrebbe stroncato. E lui ha lasciato l'azienda ai dipendenti
06.09.2017 17:28
Raccontare per lavoro le storie che ci circondano o accadono è un privilegio e una responsabilità al tempo stesso. Dobbiamo infatti scegliere, in un mare potenzialmente vastissimo e profondo, qualcosa che possa essere emblematico e significativo per un numero sufficientemente ampio di persone. A volte operare questa selezione non è semplice, e capita di chiedersi se non si sta tralasciando qualcosa che meriterebbe attenzione.
Scrivere significa farsi cassa di risonanza per qualcosa in cui si crede, a cui si attribuisce un valore e un’efficacia collettiva, ma ovviamente i buoni propositi non sono sufficienti per svolgere correttamente questo lavoro. Soprattutto in presenza di vicende umanamente positive ma dolorose, perché il rischio di cadere vittima di una stucchevole retorica è concreto e tangibile. La storia di Andrea Comand è di quelle che non possono non toccarci, e ci impone una riflessione su più piani, per questo, pur con tutti i timori del caso, ho deciso di darle spazio.
Andrea Comand era un imprenditore 38enne di Mortegliano (Udine). Proprietario dell’officina Garage srl, è morto lo scorso 18 luglio per un tumore, ed ha lasciato le quote in eredità ai suoi cinque dipendenti.
Una vita guidata dalla passione
L’uomo era riuscito a trasformare la sua curiosità, il suo interesse per i motori, in un lavoro. Dopo gli studi al Ceconi di Udine era infatti stato impiegato presso varie aziende fino a crearne una sua a Castions di Strada, cui era seguita nel 2011 Garage srl, in cui c’era un continuo via vai di clienti. Ciò che caratterizzava Andrea Comand era lo slancio con cui affrontava la vita, un piglio generoso profuso anche quando si trattava di dedicarsi alla famiglia, o organizzare escursioni e andare in bicicletta, i suoi due principali hobby.
Garage srl rappresentava, probabilmente, per l’uomo una seconda casa. Un luogo in cui aveva trasferito quelli che sono i principali ingredienti capaci di farci sentire un posto nostro: fiducia, continuità e affiatamento. Non è un caso, quindi, che la madre e i fratelli siano stati concordi nel decidere di affidare l’azienda proprio ai suoi dipendenti.
Il 4 settembre Garage srl ha riaperto i battenti, e nel frattempo Dorina Bulfoni (impiegata amministrativa), Andrea Benvenuto (esperto di elettronica e automazione), Andrea Cuzzolin (responsabile della linea di collaudo), Giuliano Fabro (direttore tecnico e responsabile dei cambi automatici) e Simone Zanin (tecnico di meccanica generale e oleodinamica) hanno rilevato l’intera proprietà, che era ferma da Ferragosto.
I cinque dipendenti hanno voluto compiere un gesto pubblico per accettare l’eredità e ricordare Andrea Comand, così hanno scritto una lettera al quotidiano Messaggero Veneto. Da questa traspare quanto fosse forte la sintonia nel gruppo, e quanto un approccio umano e accogliente possa produrre conseguenze inaspettate, anche in ambito lavorativo.
“Ancora una volta Andrea ci ha lasciati senza parole. Il suo agire istintivo e diretto è sempre stato travolgente. Gli dobbiamo tanto, perché non è mai stato geloso delle sue competenze, e anzi ci ha dato tanto professionalmente, rendendoci comunque autonomi. Siamo sempre stati parte attiva dei processi aziendali, spronati e motivati a lavorare per gli obiettivi comuni. È stato perciò naturale estendere questo principio di condivisione anche al suo periodo di malattia; abbiamo cercato di stargli accanto come se fossimo una seconda famiglia. Lui non ci ha regalato ‘solo’ le quote del Garage srl, ma anche, implicitamente, la sua fiducia. Ora il nostro obiettivo è quello di impegnarci doppiamente, per portare avanti il suo sogno. Senza contare l’abbraccio affettuoso con cui ci hanno circondato sua madre e i suoi fratelli”.
Ancora una volta, il Nord Est crivellato dalla crisi si fa portatore di vicende che testimoniano uno spessore, umano e professionale, indubbio e intatto. La prova che solo la passione riesce a sigillare le ferite più profonde, e donare un nuovo inizio. Com’è che nessuno ha mai pensato di scegliere tra le operose e concrete menti di questa terra il Ministro dell’Economia?
Raccontare per lavoro le storie che ci circondano è un privilegio e una responsabilità al tempo stesso
Dobbiamo infatti scegliere, in un mare potenzialmente vastissimo e profondo, qualcosa che possa essere emblematico e significativo per un numero sufficientemente ampio di persone.
A volte operare questa selezione non è semplice, e capita di chiedersi se non si sta tralasciando qualcosa che meriterebbe attenzione.
Scrivere significa farsi cassa di risonanza per qualcosa in cui si crede, a cui si attribuisce un valore e un’efficacia collettiva, ma ovviamente i buoni propositi non sono sufficienti per svolgere correttamente questo lavoro. Soprattutto in presenza di vicende umanamente positive ma dolorose, perché il rischio di cadere vittima di una stucchevole retorica è concreto e tangibile.
La storia di Andrea Comand è di quelle che non possono non toccarci, e ci impone una riflessione su più piani, per questo, pur con tutti i timori del caso, ho deciso di darle spazio.
Andrea Comand era un imprenditore 38enne di Mortegliano (Udine). Proprietario dell’officina Garage srl, è morto lo scorso 18 luglio per un tumore, ed ha lasciato le quote in eredità ai suoi cinque dipendenti.
Una vita guidata dalla passione
L’uomo era riuscito a trasformare la sua curiosità, il suo interesse per i motori, in un lavoro. Dopo gli studi al Ceconi di Udine era infatti stato impiegato presso varie aziende fino a crearne una sua a Castions di Strada, cui era seguita nel 2011 Garage srl, in cui c’era un continuo via vai di clienti. Ciò che caratterizzava Andrea Comand era lo slancio con cui affrontava la vita, un piglio generoso profuso anche quando si trattava di dedicarsi alla famiglia, o organizzare escursioni e andare in bicicletta, i suoi due principali hobby.
«Devo tutto ai miei dipendenti». E per loro rinuncia a 4 milioni di euro
Per l'uomo Garage srl rappresentava, probabilmente, una seconda casa
Un luogo in cui aveva trasferito quelli che sono i principali ingredienti capaci di farci sentire un posto nostro: fiducia, continuità e affiatamento. Non è un caso, quindi, che la madre e i fratelli siano stati concordi nel decidere di affidare l’azienda proprio ai suoi dipendenti.
Il 4 settembre Garage srl ha riaperto i battenti, e nel frattempo Dorina Bulfoni (impiegata amministrativa), Andrea Benvenuto (esperto di elettronica e automazione), Andrea Cuzzolin (responsabile della linea di collaudo), Giuliano Fabro (direttore tecnico e responsabile dei cambi automatici) e Simone Zanin (tecnico di meccanica generale e oleodinamica) hanno rilevato l’intera proprietà, che era ferma da Ferragosto.
I cinque dipendenti hanno voluto compiere un gesto pubblico per accettare l’eredità e ricordare Andrea Comand, così hanno scritto una lettera al quotidiano Messaggero Veneto. Da questa traspare quanto fosse forte la sintonia nel gruppo, e quanto un approccio umano e accogliente possa produrre conseguenze inaspettate, anche in ambito lavorativo.
“Ancora una volta Andrea ci ha lasciati senza parole. Il suo agire istintivo e diretto è sempre stato travolgente. Gli dobbiamo tanto, perché non è mai stato geloso delle sue competenze, e anzi ci ha dato tanto professionalmente, rendendoci comunque autonomi. Siamo sempre stati parte attiva dei processi aziendali, spronati e motivati a lavorare per gli obiettivi comuni. È stato perciò naturale estendere questo principio di condivisione anche al suo periodo di malattia; abbiamo cercato di stargli accanto come se fossimo una seconda famiglia. Lui non ci ha regalato ‘solo’ le quote del Garage srl, ma anche, implicitamente, la sua fiducia. Ora il nostro obiettivo è quello di impegnarci doppiamente, per portare avanti il suo sogno. Senza contare l’abbraccio affettuoso con cui ci hanno circondato sua madre e i suoi fratelli”.
Ancora una volta, il Nord Est crivellato dalla crisi si fa portatore di vicende che testimoniano uno spessore, umano e professionale, indubbio e intatto. La prova che solo la passione riesce a sigillare le ferite più profonde, e donare un nuovo inizio. Com’è che nessuno ha mai pensato di scegliere tra le operose e concrete menti di questa terra il Ministro dell’Economia?
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