“L’India ci è rimasta dentro, e ogni nostro vestito ne porta con sé un pezzo”
Ci sono esperienze che rappresentano spartiacque
Viaggi dopo i quali non siamo più gli stessi, perché ci obbligano a guardare in faccia non solo i nostri desideri più profondi, ma anche quello che bisogna lasciar andare, per cambiare pelle.
Visitare l’India, ad esempio, equivale a immergersi in un calderone di emozioni contrastanti, salire su una specie di montagne russe dopo le quali ci si ritrova davanti a un bivio. Etica, consapevolezza, responsabilità diventano così parole d’ordine capaci di stagliarsi con imperiosità, e determinare scelte tanto rapide quanto impegnative.
Isabella Rovaris (psicologa forense) e Matteo Momentè (attore), coppia trevigiana, tre anni fa hanno deciso di trasformare la loro passione per l’India in qualcosa di concreto e tangibile. Un amore che è “fruttato” loro Full Power, marchio di abbigliamento caratterizzato dal connubio tra prezzi accessibili e processi produttivi etici.
I vestiti Full Power, in cotone biologico e canapa, vengono realizzati a Pushkar, nello stato indiano del Rajasthan, senza sfruttare il lavoro minorile e offrendo agli adulti condizioni ambientali e retribuzione dignitosa.
A oggi i capi confezionati vengono vendute all’interno di fiere e mercatini appartenenti al circuito equosolidale. Il prezzo unitario non supera mai i 60 euro.
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Perché Full Power?
La scelta del nome è stata una felice casualità. Raju, il proprietario della sartoria che collabora con Isabella Rovaris e Matteo Momentè, suggerì di aggiungere ai capi d’abbigliamento confezionati un’etichetta. Così, propose di utilizzare l’espressione Full Power in quanto, in India, significa in piena forma. Un modo, questo, per riassumere e abbracciare tutte le sfumature del concetto di consumo consapevole.
Se volere è potere, per affrontare attivamente la nostra esistenza, dobbiamo essere partecipi di quello che ci succede intorno, e informarci.
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Un meccanismo collaudato
Full Power è “figlio” di una squadra di lavoro affiatata e compatta, che ogni anno realizza circa duemila capi. Isabella Rovaris e Matteo Momentè scelgono i tessuti e si occupano dei disegni, e su questi interviene poi il maestro sarto Goyal.
La filiera produttiva di Full Power è caratterizzata dal lavoro a mano e dall’impiego di cotone certificato Gots, proveniente cioè da colture biologiche. Il punto di forza del marchio, spiega la coppia trevigiana, è legato alla complementarietà del know how italiano e di quello indiano. Il primo rappresenta la mente, e suggerisce quindi un’idea, il secondo invece, a mo’ di braccio, mette in campo le proprie abilità sartoriali e numerose, eterogenee, materie prime.
Full Power nasce come marchio d’abbigliamento, ma le sue “ambizioni” sono di più ampio respiro. Isabella Rovaris e Matteo Momentè vogliono offrire un approccio radicale e propositivo applicabile in ogni frangente della quotidianità. Così, hanno in programma di lanciare un sito dedicato non solo all’artigianato ma anche al cibo. Un’agorà virtuale che riunisca domanda e offerta sotto un minimo comun denominatore, l’agire etico.
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