Coffeflour: come i fondi di caffè diventano farina
Alzi la mano chi butta i fondi di caffè nella spazzatura.
Tutti? Lo immaginavo. Forse qualcuno lo userà al massimo per uno scrub o una maschera al naturale. Ma sfido chiunque ad aver pensato
di ricavarci la farina. E senza glutine per giunta!
Si chiama Coffe flour e il sapore di caffè non si sente affatto; ha al contrario un piacevole profumo floreale. Partendo dal presupposto che gli scarti derivanti dalla produzione della bevanda corrispondono a una perdita di circa 17 mliardi di sterline, perché non utilizzarne una parte per creare un nuovo
prodotto? Nello specifico una farina alternativa a quelle tradizionali?
I vantaggi
La farina di caffè apporterebbe benefici importanti anche a livello sociale. La produzione si è infatti stabilita nelle zone dove si concentrano le coltivazioni: Nicaragua, Vietnam, Messico e Guatemala, aree povere che avrebbero bisogno di incremento industriale ed eco-sostenibile. Gli agricoltori guadagnano soprattutto sulla vendita di caffè tradizionale, la cui produzione dipende da fattori variabili come agenti atmosferici e speculazione sulle materie prime. Coffe Flour è molto meno deperibile dei chicchi di caffè, il prezzo è più stabile e dà un ulteriore possibilità di entrata economica. Meno rifiuti e più guadagni insomma, sfruttando risorse preziose che altrimenti sarebbero destinate alla spazzatura.
Il prodotto inoltre contiene più ferro degli spinaci, meno grassi e fibre della farina di cocco, più antiossidanti del melograno e più potassio delle banane. Un prodotto già in vendita che si può usare per cucinare torte, biscotti, dolci da forno, pasta fresca o aggiungere a zuppe e salse in alternativa alla farina di grano. Sul sito c'è persino un'area ricette per sbizzarrirsi in cucina. Prezzo? Contenuto. La confezione da undici barattoli costa otto dollari.
Per chi ha voglia di provare cose nuove e odia gli sprechi.
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