Tecniche militari sull'assedio da Covid-19? Perché no.
Si chiama analisi di scenario
Oggi anche in azienda, ma da sempre in campo militare, politico ed economico, l’analisi di scenario risulta fondamentale, al fine di valutare preventivamente in situazioni complesse le possibili conseguenze a determinate azioni che vanno ad apportare dei mutamenti o semplicemente al trascorrere del tempo rispetto ad un determinato stato.
Più lo scenario è complesso e difficile, più è importante la sua valutazione preventiva.
Questo perché sarebbe dissennato non considerare preventivamente le conseguenze per l’azienda di determinate scelte in funzione del mercato e dell’ambiente, così come anche il semplice decorso del tempo nel caso di un’eventuale inerzia prolungata in contesti ambientali non favorevoli.
Un esempio può meglio chiarire come l’assenza di un analisi di scenario possa essere letale per l’azienda, ma per qualsiasi altra entità che si trovi ad affrontare un mutamento importante del proprio contesto di riferimento.
Usiamo l’esempio di un assedio una città fortificata medioevale, che ad un certo punto si trova ad affrontare un aggressore esterno che la cinga in un assedio.
Primo scenario è l’analisi delle conseguenze che si avrebbero per il semplice decorso del tempo, infatti se l’assediato ha un tempo di resistenza significativamente superiore a quello del nemico, l’ipotesi di resistenza passiva può essere considerata. Altrimenti chiaramente l’assediato dovrebbe considerare quando per lui potrebbe essere più opportuno rompere l’assedio, prima che il decorso del tempo lo faccia inevitabilmente capitolare.
In tal senso l’analisi di scenario può essere estremamente utile.
Si dovrebbe valutare l’impatto che il decorso del tempo avrà su di lui ed il suo nemico per scegliere il momento che massimizza la sua possibilità di successo nei confronti dell’assediante.
E’ indispensabile in tal senso che venga considerata la capacità di resistenza delle singole entità oggetto dell’assedio per individuare eventuali “anelli deboli” in quanto, se per esempio le classi meno abbienti assediate avessero una capacità di resistenza di tre settimane prima di essere colpite dalla fame e le classi agiate di tre mesi, il termine da considerare dovrebbe essere il primo, in assenza di un intervento perequativo, che con una redistribuzione delle risorse, allungherebbe la resistenza.
L’assenza di una adeguata analisi di scenario porterebbe in questo caso ad ignorare l’implosione dell’assediato a causa di sommosse interne. In azienda per esempio aree particolarmente critiche potrebbero essere la tesoreria o la logistica.
Definito il momento per provare a rompere l’assedio, bisognerebbe quindi procedere ad un’analisi predittiva di scenario di secondo livello di tipo what-if per scegliere le azioni da realizzare per minimizzare i rischi e massimizzare le possibilità di successo.
E' se il nemico si chiama Covid-19?
In campo militare, come nell’azienda come nel Paese, se il nemico fosse un virus di nome Covid-19 con tempo di immunizzazione della popolazione stimato sui 18/24 mesi, una eventuale idea di trincerarsi ad oltranza per l’assediato potrebbe risultare molto peggiore di una possibile azione di rottura dell’assedio, prima che l’assediante possa essere stato già indebolito dal tempo trascorso.