La storia di Silvia, che ha sconfitto l’anoressia grazie allo sport
La battaglia di Silvia Fasciano raccontata sui social
Silvia sorride radiosa mentre mostra con orgoglio la forma fisica ottenuta dopo la sua lunga battaglia contro l’anoressia, durata tre anni. I capelli castani le scendono morbidi sulle spalle, sfiorando appena i muscoli tonici e ben definiti che si sono sviluppati dove anni fa c’erano solo pelle gialla e ossa sporgenti.
Il bicipite contratto in segno di forza, spiega la ragazza sul suo profilo Instagram (building_muscles), è diventato il simbolo dell’incoraggiamento che vuole trasmettere a tutti i suoi follower, oltre 34 mila, affinché trovino la forza per combattere le loro battaglie e raggiungere la serenità, come ha fatto lei.
Silvia Fasciano, 23 anni, studentessa in Economia a Padova, ha deciso di raccontare la sua storia sui social network per aiutare le ragazze che soffrono a guarire dal loro male, e per dimostrare che tutti possono cambiare la propria vita, con impegno e forza di volontà.
“Niente è per sempre, sia nel bene, che nel male! Una cosa che ho capito è che ognuno può decidere cosa essere e cosa diventare, ma soprattutto può reinventarsi SEMPRE!”
Così Silvia scrive sotto una delle foto che pubblica ogni giorno per raccontare frammenti di sé, mostrando i progressi ottenuti e dando consigli ai fan sullo sport e sull’approccio alla vita.
L’attività fisica e la passione per il bodybuilding, insieme all’amore per il suo fidanzato, sono stati il motore che le hanno permesso di cambiare la sua esistenza, ritrovando se stessa, la gioia di vivere e il gusto per il cibo.
Tempo fa una serata in mia compagnia a cena fuori era un tormento, un'ansia, un minuzioso scrutinio del menù online giorni prima di andare, un digiuno per tutto il giorno finendo poi per ordinare un’insalata ignota senza alcun particolare gusto; al posto dei prezzi, io vedevo la quantità di calorie del piatto. Ma sono finiti quei tempi.
«Dall’anoressia si può guarire, e io ce l’ho fatta» - Guarda il video
Oltre al profilo Instagram, Silvia ha anche un canale Youtube (Silvia Fascians), seguito non solo da ragazze e ragazzi di tutta Italia, ma anche da aziende di fitness che iniziano a chiederle collaborazioni.
In uno dei suoi video, Silvia racconta che cosa ha significato l’anoressia per lei: l’ansia di dover essere all’altezza delle aspettative della società e della famiglia, che pretendevano perfezione; l’assenza di punti di riferimento, il desiderio di sparire, di diventare invisibile, da cui nasceva il rifiuto per il cibo. E poi, l’incapacità di concentrarsi, di studiare, di vivere senza controllare ogni dettaglio, a cominciare dalle calorie nel piatto. La perdita della spensieratezza.
«La guarigione dall’anoressia non consiste nell’aumento di peso, nel lavorare sul fisico – spiega Silvia – quello viene da sé, a pari passo con la nutrizione della mente. È tornare ad essere pensanti, capaci di mantenere l’attenzione, seguire un discorso e parteciparvi attivamente. Questo dona felicità e vita alla persona, e una volta felici, con la viglia di essere presenti e di avere il proprio spazio sulla terra, anche il corpo tornerà ad avere vigore, forma e consistenza».
di Rosa Cambara