La Top 5 delle app più scaricate e profittevoli
Le certezze del 2016 e il trend per il nuovo anno.
In attesa di conoscere i dati ufficiali del 2017 relativamente al mercato delle applicazioni per piattaforme mobili, la prestigiosa società di analisi californiana App Annie è già in grado di fornire alcune previsioni. In particolare si stima che Apple perderà il suo vantaggio su Google in termini di fatturato app, il che già di per sé è una notizia eclatante.
Tuttavia bisogna considerare che tale sorpasso sarà soltanto fittizio, poiché mentre l’App Store del colosso di Cupertino gioca la partita da solo, riguardo alle app per sistemi Android vengono sommati i risultati delle vendite su Google Play e store di terze parti come Tencent, Baidu, Xiaomi, Huawei e altri. Comparando invece i soli App Store e Google Play, si prevede che Apple continuerà a dominare almeno fino al 2021.
I primi cinque paesi per numero di download saranno ancora Cina, India, Stati Uniti, Brasile e Indonesia (sempre considerando lo stesso arco temporale), mentre le entrate maggiori proverranno da Cina, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, e Regno Unito. Quanto ai numeri, entro i prossimi quattro anni i download raggiungeranno quota 352 miliardi e la spesa lorda degli utenti supererà i 139 miliardi di dollari.
Parlando poi delle categorie che hanno dominato gli store nel 2016, spicca la crescita delle app per il video streaming (in particolare Netflix). Anche le app per lo shopping sono cresciute molto e poi, ovviamente, i giochi continuano a farla da padrone sia nei sistemi iOS che in quelli Android, ottenendo rispettivamente il 75% e il 90% dei ricavi totali. Il solo Pokémon Go, per fare un esempio, ha incassato 950 milioni di dollari.
Quali sono le app più scaricate del mondo?
Ecco senza indugio la Top 5 delle app “must have” del 2016, ossia quelle che non possono mancare nello smartphone di ognuno:
- Facebook;
- WhatsApp;
- Facebook Messenger;
- Instagram;
- Snapchat.
Come si nota, ben quattro applicazioni su cinque sono di proprietà di Mark Zuckerberg e se la sua offerta per acquistare anche Snapchat non fosse stata rifiutata (3 miliardi di dollari proposti al suo inventore, Evan Spiegel, nel 2013), staremmo qui a parlare di un vero e proprio en plein.
Rispetto al 2015, sono uscite dalla lista delle prime della classe le app YouTube e Skype, il che avrà creato non pochi malumori ai piani alti di Google e Microsoft. Tant’è che anche il colosso di Mountain View ha avanzato offerte da capogiro per acquisire la new entry Snapchat, pur di rientrare nell’élite delle app che vantano il maggiore numero di download su scala mondiale.
A quanto pare, però, il giovane Spiegel continua a resistere, forte dei numeri in continua crescita e dell’indiscutibile consenso che riscuote tra i teenager. Del resto, in un’epoca in cui il cosiddetto sexting (messaggi a sfondo sessuale corredati di video e foto amatoriali espliciti) spopola tra i giovani, disporre di un servizio di messaggistica istantanea i cui contenuti si cancellano entro ventiquattr’ore senza lasciare traccia è una garanzia per la privacy.
Quali sono le app che incassano di più?
Ecco l’elenco delle app che hanno fatto registrare i maggiori guadagni nel 2016:
- Spotify;
- Line;
- Netflix;
- Tinder;
- HBO Now.
In questo caso a dominare è un’app musicale (Spotify), seguita da una di messaggistica e chiamate video/vocali (Line), due contenitori per vedere film e serie tv in streaming (Netflix e HBO Now) e infine l’applicazione per incontri più famosa del mondo (Tinder), largamente citata anche in recenti pellicole hollywoodiane. Rispetto alle statistiche del 2015, solo Line e Spotify si confermano nella Top 5, con quest’ultima che è balzata addirittura dal quinto al primo posto (verosimilmente la sua crescita è responsabile della “caduta” di YouTube dall’Olimpo delle app più scaricate).
Considerazioni finali.
Quel che è sicuro, leggendo certe cifre, è che l’era digitale ha davvero cambiato il mondo concentrando incredibili ricchezze nelle mani di pochi, né più né meno per quanto avviene col petrolio. Ecco, in questo senso si potrebbe dire che le app sono l’oro (non più nero ma trasparente) del nuovo millennio e i geni dell’informatica come Mark Zuckerberg ed Evan Spiegel i nuovi sceicchi.
Persone che da sole fatturano più di interi stati sovrani dispongono dei dati sensibili di miliardi di persone e, di fatto, ne influenzano le scelte. Siamo sicuri che in futuro (se non già nel presente) non si arrogheranno il diritto di decidere le sorti del mondo? Ma, soprattutto, dove vanno a finire tutti questi soldi? Perché non esistono banche tanto grandi da poterli contenere né mani tanto bucate da poterli spendere fino all’ultimo centesimo.
Viene da pensare che il sistema politico internazionale sarà sempre più oligarchico e sempre meno democratico, col pericolo concreto che si sviluppino nuove manie totalitaristiche. Perché tutta questa smania di espandere i propri confini fagocitando le risorse create da altri somiglia a un’enorme e realistica partita a Risiko. Il che, sinceramente, mette un po’ d’ansia addosso.
autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"