L'"asteroide" Fintech: estinzione o evoluzione per le banche?
06.04.2016 16:04
Sempre più affamata e agguerrita.
La fintech ( crasi di finance e technology) continua a mietere vittime. Gli istituti finanziari, i dinosauri in via d’estinzione, soccomberanno in questa sfida darwiniana per l’evoluzione?
Guerre stellari
Gli asteroidi si chiamano Paypal, TransferWise e Satispay, start-up che sono riuscite a togliere un’ampia fetta di mercato alle banche. Nuovi operatori nel mercato dei pagamenti che stanno minando le fondamenta delle banche,reivnetando pagamenti credito e investimenti.
Che fare per sopravvivere?
Come in molte situazioni, la soluzione è il compromesso. La collaborazione può infatti ridisegnare il mercato dei servizi, e perché no, migliorarli. Le banche , se prima nelle start-up vedevano il nemico, stanno adesso cominciando ad aprirsi a queste nuove realtà. Il ponte tra analogico e digitale si chiama open innovation, un ideale confronto fra “padri” e “figli”, che permetta di analizzare idee, trovare soluzioni e apportare nuovi modelli.
Che succede in Italia
I principali gruppi bancari italiani hanno alzato bandiera bianca e aprono il settore ricerca e sviluppo al mondo delle startup e dell’innovazione tecnologica. Unicredit ha creato Unicredit Start Lab, programma di accelerazione in denaro, con attività di mentoring e formazione mirata. ed ha da poco annunciato la nascita di una nuova banca completamente digitale, la Buddy bank.
Intesa San Paolo non è da meno con Startup Initiative, coaching end to end, cioè senza nessun intermediario. Banca Sella e CheBanca invece hanno intrapreso la strada dell’innovazione verticale, prima con il SellaLab , co-working di Biella e in seguito con gli italiani Fintech awards, una sorta di vivaio per start-up e nuove tecnologie, dove ogni giorno si definiscono nuove strategie per esigenze di medio e lungo termine.
Che succede all’estero
Il podio delle banche più innovative in Europa va a Deutsche Bank e Bank of America. La banca tedesca ha attivato un piano di espansione tecnologica con tre hub di innovazione: Londra, Berlino e Silicon Valley. L’Istituto finanziario ha stretto partnership con attori di primo piano quali Microsoft, HCL e start-up e IBM. La connessione tra innovation manager e start-up, ricercatori e designer, banchieri e ingegneri promette bene.
Anche la Bank of America ha messo in piedi un programma di open innovation interessante, grazie al quale vengono coinvolte ogni anni quasi 300 startup, che hanno 45 minuti per spiegare il progetto di fronte ai “mega super direttori”, i quali decideranno in seguito se avviare una partnership.
Forse se ci fosse stato un accordo tra erbivori, predatori ed universo i dinosauri non si sarebbero estinti.
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