Messina: perchè una funivia e non un ponte sullo Stretto
19.05.2016 17:04
Sospesi a 70 metri dal mare, con un panorama mozzafiato.
È stata definita una metropolitana leggera ma in realtà è una funivia, che partirebbe dalla stazione marittima di Messina per arrivare all’aeroporto di Reggio Calabria. Tempo? 15 minuti.
Il ponte sullo Stretto sembra già un’idea superata. Gli ingegneri Achille Baratta e Massimo Majowiecki, professionisti con alle spalle dieci anni di carriera, hanno presentato il progetto il 10 maggio a Milano. I due hanno già firmato importanti opere come la copertura dello stadio Olimpico di Roma, lo Juventus Stadium , il Decumano Cardo dell’Expo 2015.
La funivia sfrutterebbe i due enormi piloni dell’elettrodotto dell’Enel, ad oggi abbandonati e inutilizzati, a parte qualche visita turistica per osservare il panorama. Dalla stazione di Messina, otto tratti interessano direttamente il mare, altri costeggiano la riviera utilizzando percorsi stradali. Lato Calabria, dopo un primo tratto di raccordo, tutto si svolgerà utilizzando le aree dell’autostrada fino all’aeroporto di Reggio. Un totale di 37, 6 km di percorso: 13, 5 km in Sicilia, 3,5 sul mare e 19,6 in Calabria. Quaranta fermate per collegare Messina, Reggio e Villa San Giovanni.
Perché la funivia e non il ponte
I COSTI
La funivia costerebbe il 10% in meno rispetto al ponte ( 850 milioni contro più di un miliardo di euro). Gli stessi progettisti ammettono che l’opera potrebbe servire più come richiamo per i visitatori che come vero e proprio sistema di trasporto tra due sponde. Ma volete mettere l’attrattiva turistica e l'incremento dell'economia locale?
LA LOTTA ALLA CRIMINALITÁ ORGANIZZATA
Il progetto permetterebbe di mettere sotto scacco gli interessi di mafia e 'ndrangheta. L’obiettivo è approfittare di pieghe e possibilità che offre il nuovo Codice degli Appalti, consentendo la realizzazione di opere in lotti funzionali. Ciò permette a piccole imprese e professionisti locali di dirigere i lavori in modo coordinato.
I VINCOLI PAESAGGISTICI
La fattibilità e i guadagni legati al ponte sono nulla se messi a confronto con lo straordinario valore paesaggistico dell'area, ampiamente vincolata e severamente tutelata dall’Unione Europea. Il ponte sarebbe ricaduto interamente nell’area di due ZPS – Zone di Protezione Speciale (“Costa Viola”, in Calabria e dei “Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennammare e Area marina dello Stretto”, in Sicilia) e avrebbe interferito in entrambe le regioni con undici siti di interesse comunitario. La funivia sarebbe un’opera unica al mondo, una struttura senza precedenti progettuali.
IL RISPARMIO DI TEMPO
Sicuramente essere collegati grazie ad un ponte consentirebbe di arrivare in Calabria in pochi minuti, ma non con la stessa sicurezza tecnica. Ricordiamo che Messina si trova in una delle aree a più alto rischio di terremoti del Mediterraneo. E costruire un ponte più lungo di quello di Brooklyn in zona sismica non è un'impresa facile.
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