Mollo tutto e creo bici su misura a Madrid
Fuga da casa
Cosa spinge sempre più spesso a mollare tutto e costruire i propri sogni in un posto lontano, ricominciando da zero? Al 50%, l'amore (ebbene si, molti di noi sono ancora inguaribili romanticoni).
Il motivo della restante percentuale riguarda il non trovare nel luogo in cui si vive le possibilità che si riscontrerebbero altrove. Per Nicolò Koschatzky, trentunenne milanese, entrambe le opzioni sono state una valida spinta a fare le valigie e trasferirsi nella soleggiata Spagna.
Ingegnere meccanico, in Italia inizia a lavorare con aziende che creano moto personalizzate. I quattro dipendenti iniziali diventano venti, con grosse aspettative. Nicolò vorrebbe aprire un negozio, prima in Italia e poi negli Stati Uniti, ma le cose non vanno come sperava.
«Non c’erano più le possibilità di crescere e di realizzare ciò che volevo. Allora sono andato via. La mia ragazza intanto aveva trovato un lavoro a Madrid. Ho mollato tutto, l’ho seguita, per reinventarmi una vita».
Biciclette su misura a Madrid
Una volta a Madrid il giovane imprenditore ci riprova con le moto, con scarsi risultati. Alcuni amici gli suggeriscono così di produrre bici artigianali. Affitta dunque un'officina e compra i macchinari, rifornendosi online da aziende italiane ed europee.
«Ho messo su tutto e ho iniziato a lavorare. Ho investito 35mila euro di soldi che avevo conservato in tutta una vita. In Spagna aprire un’impresa è semplice, due giorni per preparare i documenti e solo due settimane per poter già operare»
Per le neo-aziende c’è comunque un regime fiscale molto vantaggioso, intorno al 15%. Gli affitti sono bassi: si può affittare un’officina a 700 euro al mese, mentre in Italia costerebbe almeno 1000 euro.
Non tutto però fila immediatamente liscio. In Spagna non c'è una grossa tradizione per le bici. Quindi dalla capitale iberica, Nicolò punta nuovamente sul mercato italiano e Nord Europeo. «L’idea è di rafforzarmi qui per poi aprire un’officina altrove. Il mio sogno è poter aprire un'attività a Londra».
Il lavoro di Nicolò si svolge principalmente da autodidatta. «Faccio tutto da solo, costruisco telai e assemblo. Solo per la verniciatura mi affido a professionisti esterni. C’è tanto lavoro dietro. Una bici personalizzata la vendo a una cifra intorno ai 1.500 euro. Un prodotto del genere, tutto fabbricato a mano, viene venduto da una grande marca a un prezzo superiore del 30, 40%».
Il consiglio di Nicolò per fare business all'estero?
«Valgono un po’ le regole di chi apre un’attività in Italia. Non avere la presunzione di sapere che la propria idea è vincente. Capisci se può funzionare parlandone prima con amici, colleghi, conoscenti. Poi non avere paura di chiedere consigli: io lo faccio continuamente. Avere suggerimenti da professionisti, creare una rete di competenze, è il modo giusto e più veloce per imparare e migliorare».
Ma soprattutto, fare attenzione al proprio business plan. Anche se sono state previste al meglio entrate e uscite, le spese saranno sempre superiori al previsto. «Quindi è meglio saperlo, così da non restare senza soldi in tasca».