Non puoi finanziare i tuoi studi? Ci pensa Habacus
Investire in formazione?
Il mondo dei prestiti studenteschi è frequentemente considerato un affare d’oltreoceano. In Italia a momenti non c’è il coraggio di puntare su chi è già inserito nel tessuto lavorativo, figuriamoci su chi rappresenta “una risorsa in potenza”.
Eppure, c’è qualcuno che si rende conto dell’importanza del capitale umano, di quanto sia fondamentale puntare sulla formazione dei giovani.
Individui che credono in un futuro più roseo, che può essere garantito, checché se ne dica, solo dalla formazione e dalla crescita delle competenze individuali e collettive.
Per questo motivo Habacus, in tempo di crisi, sceglie di dare credito a talento e impegno, in senso non solo figurato.
Cos’è Habacus?
Habacus è una startup che facilita i finanziamenti per il percorso universitario, senza chiedere alcun tipo di garanzia se non l’essere in regola con gli studi.
Il progetto nasce dall’esperienza di Paolo Cunimberti, da trent’anni nel mondo della finanza e (al momento, ma si creeranno nuovi accordi) Intesa San paolo, istituto bancario sempre vicino alle proposte culturali e sociali.
L’idea nasce dall’assunto che lo studente, secondo la mentalità nazionale, non viene mai considerato come un soggetto finanziabile. Anzi. È frequente lo stazionamento in facoltà per anni (tanto pagano papà e mamma), oppure, ipotesi ben peggiore, ci sono talenti che non hanno possibilità di sviluppare competenze adeguate proprio per mancanza di liquidità. Finale della storia? Diventano magari degli adulti frustrati e che non apportano niente di nuovo al tessuto sociale.
Come funziona Habacus
Habacus finanzia gli studenti post diploma senza alcuna garanzia. Come? Certificando il superamento su base semestrale dell’80% dei crediti universitari, a prescindere dal voto d’esame.
È rivolto a tutti gli studenti dai 18 anni, dal diploma in poi, per avere un sostegno economico per studi universitari compreso anche dottorato e master. Il prestito è rimborsabile in 30 anni e si inizia a ripagare dopo i primi 12 mesi.
Ma c’è di più. In caso di interruzione degli studi cessa l’erogazione, ma non c’è un accanimento nei confronti dello studente, come invece succede negli States, dove in molti si indebitano per riuscire a pagare i prestiti del proprio percorso di studi.
Habacus, attraverso una piattaforma di proprietà che mette in comunicazione studenti, banca e università, monitora l’andamento del candidato per garantire l’accesso al credito. Questo sistema responsabilizza gli studenti sull’importanza di investire in sé stessi, sia in termini di formazione di alto livello, ma anche per insegnare a credere nelle proprie capacità per essere competitivi nel lavoro.
Una diapositiva della situazione attuale
In Italia, a dispetto di ciò che si pensa, la percentuale di dispersione scolastica è molto alta. Il Bel paese si colloca infatti al penultimo posto per numero di laureati fra 25 e 34 anni, davanti solo alla Romania.
La formazione però è ancora una strategia fondamentale per la crescita di un Paese. Con questo strumento «si monetizza la capacità di studiare dello studente, che è una persona responsabile già solo per il fatto di contrarre un’obbligazione, e che avrà dopo gli studi una migliore probabilità di essere inserito nel mondo del lavoro. Non vendiamo prodotti finanziari» ci tiene a specificare Cuniberti «non è questo lo scopo che si vuole raggiungere ma creare condizioni per creare successo. Bisogna investire nella formazione e nell’alfabetizzazione finanziaria. Il vero investimento è nel capitale umano».
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