Piatti realizzati con foglie di piante completamente biodegradabili?
Si chiama progetto LXS e mira a sostituire il noto e contaminante polistirolo
E mentre il mondo viene ingoiato dai rifiuti qualcuno ha sviluppato un nuovo materiale organico ed impermeabile ricavato da piante per produrre piatti e contenitori in grado di resistere ai liquidi caldi.
Questo qualcuno è la Naresuan University della Thailandia ed il progetto, il cui prodotto non è stato ancora brevettato, si chiama LXS e potrebbe portare alla sostituzione del polistirolo usa e getta.
Il processo è ecosostenibile
Perché le foglie, ricavate da alcune varietà di piante autoctone della Thailandia ,il teak, Butea e banyan, cadono naturalmente in alcuni periodi dell’anno. Verranno così raccolte per essere trasformate in piatti.
Il risultato
Il risultato del processo di lavorazione di queste foglie è la creazione di piatti colorati e contenitori completamente biodegradabili che potrebbero sostituire l’imballaggio inquinante di polistirene espanso.
Com’è nata l’idea
L’idea è partita da Samorn Hiranpraditsakul, professore di ingegneria industriale che guida questo progetto, durante una visita presso un tempio buddista dove ha visto le enormi pile di piatti di cibo fatti col polistirolo usati e poi gettati.
E’ così partito il progetto presso L’Università thailandese che ha consentito l’utilizzo di questi piatti durante le celebrazioni del Songkran,il capodanno thailandese.
Successivamente c’è stata la diffusione in altre città come New York, dove tra l’altro si è deciso di vietare la commercializzazione di imballaggi in polistirene espanso considerato nocivo ed altamente tossico per gli ecosistemi marini ed altamente inquinante per le acque.
Ad oggi
Non è ancora possibile la diffusione su larga scala di questo nuovo materiale, ma è innegabile che l’idea è ottima e andrebbe emulata nel resto del mondo.
Simona
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