PicoBrew: un business vincente, dal pub itinerante al formaggio homemade
In principio fu PicoBrew
Metti tre ragazzi amanti della birra e della bicicletta.
Aggiungici la voglia di rendere concreta un’idea imprenditoriale, con tanto impegno e passione.
Il risultatpo è PicoBrew, un pub itinerante sul Naviglio Grande, Milano. Pietro Tognoni, Jacopo Volontè e Milo Madìa sono i tre “moschettieri” che hanno deciso di rivoluzionare il concetto di pub, regalandogli una dimensione dinamica e ancora più informale.
Luppolo mon amour
L’amore di Pietro per la birra ha radici lontane.
La sua tesina di maturità si concentra infatti sull’autoproduzione di birra. Un elaborato che diventa spunto per scegliere la facoltà universitaria, ovvero Scienze e tecnologie alimentari.
Dalla comprensione di alcuni processi, Pietro passa a produrre birra in un’azienda agricola poco fuori Milano, un impianto professionale da 100 litri da cui nascono le prime PicoBrew destinate alla vendita.
Jacopo e Milo, amici di lunga data, sposano quasi immediatamente il progetto. PicoBrew corrisponde a un modo di “vivere la birra”, ovvero non necessariamente seduti al tavolo di un bar ma chiacchierando, all’aperto, dove la clientela è molto variegata: dal turista, allo studente universitario, al lavoratore di fine giornata.
«Un pub itinerante fa sì che siano le persone a fermarsi e non il contrario. Lo vediamo come un nuovo modo di vivere l'esperienza della birretta tra amici, colleghi o anche da soli, più dinamico. Siamo noi a contatto con le persone e in mezzo alla strada e la gente se vuole si ferma».
Il vantaggio è ovviamente potersi spostare in più punti della città, creando una situazione informale, in cui si può socializzare, soprattutto durante i mesi più caldi.
Le birre prodotte si ispirano al mondo tedesco e ceco. C’è una Pils, la Eger, una Schwarz, che si chiama Schwarzeneger (con la faccia di Arnold sulla bottiglia). Poi una Bock, a bassa fermentazione, una Season con le spezie, e altre stagionali come la Primavera e la Marron Fumè.
PicoBrew station e PiCheese
L’idea del pub itinerante ha avuto un tale successo da spingere il magico trio a cercare una casa più stabile e diventare un locale, sempre in zona Navigli, anche per evitare le intemperie metereologiche. L’apertura del PicoBrew station è stata accompagnata da un nuovo progetto, PiCheese, che prevede l’incontro tra mondo della birra e mondo dei formaggi.
Dall’homebrewing si è dunque passati all’Home cheesing. I formaggi prodotti dalla PicoBrew vengono prevalentemente venduti in sede, dove è possibile acquistarli anche per l’asporto su ordinazione.
I prodotti sono principalmente tre. Lo Scimunit, dalla pasta morbida e dolce, sempre più saporito con l’avanzare della stagionatura, la Picorobiola, formaggio fresco a latte crudo, con uno spunto acido che la rende ottima per molti abbinamenti culinari e infine la Picorobiola stagionata che con la crescita di muffe bianche aumenta la sua complessità aromatica.
Il connubio birra formaggio si è concretizzato in diversi corsi, dalla tecnica e pratica della produzione della birra in casa a quelli per la produzione domestica di formaggio. Infine, è possibile avere anche una conoscenza più ampia, con i corsi di abbinamento formaggio e birra.
La PicoBrew è la dimostrazione che, attraverso l’amore e la costante attenzione, si possono raggiungere grossi risultati. Da un pub itinerante a una produzione autonoma di prodotti, con tanti altri obiettivi futuri.
«Vorrei sperimentare la “Tutte Gose” dove si utilizza la tecnica del Sour. Si utilizzano i fermenti lattici del formaggio per la produzione di birra» ha rivelato Pietro al Giornale della birra, quotidiano online. «Inoltre, vorrei anche continuare con la lavorazione dei formaggi in crosta di malto, affinare le forme nelle birre. Sono produzioni per eventi speciali come, ad esempio, “Scimunit” – Caffellatte».
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