Poco amore, troppo porno? Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso online (e osiamo dirvi)
Visitare i siti porno
Lo fanno tutti ma nessuno ne parla facilmente. Un argomento che è ancora un taboo, su cui fatichiamo a esprimere la nostra opinione, nonostante la diffusione a livello mondiale dell’industria. Sarà questo sapore di proibito e trasgressivo a rendere il mercato così prolifico?
Pornhub, piattaforma hard più famosa del mondo, ha costruito la sua fortuna sulle fantasie sessuali del globo. Ma tenete conto che ogni secondo nascono sul web 266 concorrenti. Recentemente il sito ha pubblicato le statistiche relative alle visualizzazioni degli ultimi 12 mesi. Non solo l’industria sessuale online non conosce crisi ma è in continua crescita. Si parla di circa 21 miliardi di accessi, oltre 4 miliardi di ore di video erogati agli utenti.
Motori di ricerca sexy
Nonostante nessuno ammetta di visitare questa tipologia di siti, i dati parlano chiaro: sex è la parola in assoluto più digitata sui motori di ricerca. Il 12% dei siti presenti in rete è pornografico e ogni secondo 28.258 persone stanno guardando un video hard. Il Paese più produttivo sono gli Stati Uniti: ogni secondo vengono spesi circa 3000 dollari in pornografia online e ne vengono guadagnati altrettanti.
Chi sono i principali fruitori?
Partiamo col dire che l’Italia è in ottava posizione . La prima spetta sempre agli americani, seguiti da Regno Unito e India. Quando si parla di certi argomenti cadono sempre molte maschere: almeno sei paesi della top twenty sono a maggioranza musulmana.
I dati mostrano peraltro come negli ultimi anni sia cresciuta esponenzialmente l’utenza femminile. Un visitatore di siti porno su tre è donna, mentre si parla del 72% di maschietti. L’utente medio a livello mondiale ha 35 anni ,circa il 31% ha fra i 18 e i 24, seguiti dal 38% circa fra i 25 e i 35. In Italia i numeri non sono molto diversi, con una distribuzione più equa tra i 18 e i 44 anni.
Quali sono i termini più cercati?
La parola più digitata in assoluto è lesbica, seguita dalla parola mom e milf, acronimo anglo-americano che sta ad indicare una donna adulta ancora appetibile per i più giovani ( chissà cosa direbbe Freud a riguardo). In Italia invece si ha una certa predilezione per le teenager e un insolito “amatoriale Napoli”, nonché l’evergreen Rocco Siffredi e la sua recente rivale Sara Tommasi.
Dove, come e quando
Come in qualsiasi settore, anche nel porno vince il mobile. Il 52% degli utenti a livello mondiale guarda i video da smartphone, il restante da desktop. Ulteriore chicca? Il 70% della popolazione fruisce di contenuti hard dalle 9 alle 17, quindi in orario lavorativo. Lo ammettono il 20% degli uomini e il 13% delle donne. Anche se il giorno “preferito” per visitare siti porno rimane la domenica o comunque il weekend.
Chi lavora non fa (comunque) l’amore
Cosa si evince da questi dati? A mio parere questo bombardamento visuale nuoce ai rapporti reali. Un sesso sublimato, in cui la fantasia sta diventando la normalità. Rendendo di gran lunga più interessante una prestazione digitale, anche se meno vera, a discapito dell’eros e della sensualità. Un sesso iper-mostrato ma sub-vissuto che rende perversi dietro lo schermo ma impacciati sotto le lenzuola.
di Irene Caltabiano
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