Preparare un dolce? Come fare meditazione
Tutti abbiamo assaporato il piacere di una torta appena sfornata o di una teglia di biscotti ancora caldi.
C’è chi vive la preparazione dei dolci come un vero e proprio rituale, amando pesare ingredienti, mescolare uova e farina, decorare con creme e cioccolato.
Cari golosi, è stato dimostrato che cucinare leccornie zuccherose per qualcuno a cui volete bene è una vera e propria cura. Donare dolcetti e sporcarsi le mani impastando avrebbe infatti numerosi vantaggi a livello psicologico. Lo confermano gli scienziati della Boston University, secondo i quali preparare dolci aiuta a sfogare lo stress e rilascia una serie di ormoni che stimolano il benessere.
Si sa che, soprattutto per noi italiani, il cibo, ma soprattutto donarlo, è un mezzo per esprimere affetto. Quante volte, dopo una giornata no, l’umore è migliorato se qualcuno a cui vogliamo bene ci ha preparato un dolce? Oppure le nonne che, spesso e volentieri, ci dimostrano il loro amore riempendoci la pancia?
Impastare e meditare
Non solo la cucina, ma qualsiasi passione consenta di esprimere la propria creatività è positiva. «Numerosi documenti scientifici collegano l'espressione creativa al benessere generale. Che si tratti di pittura, di fare musica o di cucinare, le persone sperimentano una sensazione di sollievo dallo stress» ha detto Donna Pincus, professore associato di scienze psicologiche e del cervello alla Boston University.
Altra storia è cuocere un dolce per sé: preparare un pasto per se stessi diventa una forma di consapevolezza e di cura del proprio essere. Pesare, bilanciare gli ingredienti e stendere l’impasto con attenzione avrebbe gli stessi benefici di una seduta di meditazione.
Lunga vita agli zuccheri! ( Magari però, tra un dolce e l'altro, una corsetta fatela).