Quali sono le paure più comuni al mondo e come superarle
Ti copri gli occhi quando qualcuno in casa sta guardando l’ esorcista?
Eviti di andare in bagno di notte perché il buio ti inquieta?
Prendere un aereo ti sembra un disastro annunciato?
Ebbene tutte le vostre paure hanno due caratteristiche.
La prima è che non siete irrecuperabili fifoni: sono paure comuni a tutti. La seconda è che hanno un significato ben preciso. Ogni paura l’ abbiamo ereditata da antenati che hanno sperimentato, ai primordi della specie, comportamenti utili per sopravvivere.
Poiché si sono rivelati utili, la natura li ha selezionati e eccoci oggi senza i pericoli di allora ma con le stesse identiche paure che ci rendono meravigliosi adulti nevrotici.
Le paure comuni
Tutti i bambini del mondo hanno foto loro in braccio al Babbo natale di turno che li abbraccia con fare svogliato.
Se guardiamo con attenzione mettendo a confronto queste foto noterete un comune denominatore. No, non che i Babbi Natale non somigliano all’ originale; tutti i bambini sono in lacrime.
Le paure dei ventenni la dicono lunga su quanto siamo cambiati
La paura dell’estraneo
Lo so che appena sentire la parola estraneo oramai pensate a uomini di ghiaccio con occhi azzurri. Ma stavolta ci atterremo al significato letterale.
Ogni bambino ha paura degli estranei. Quindi non appena lo zio d'America di cui il bambino non ha mai visto la faccia si avvicina con fare giocoso per fare il "simpaticissimo" gioco del naso, ecco che il marmocchio scatena il suo pianto inconsolabile.
La spiegazione darwiniana è questa: in un tempo in cui bisognava fare affidamento sulla propria gente per poter sopravvivere, sviluppare questo tipo di atteggiamento è stato evidentemente utile per non morire per mano di chicchessia. E come ogni comportamento selezionato dalla natura, si è tramandato fino a oggi.
Paura del buio
La sera prima di un esame importante, magari in inverno, è così buio che tutto sembra presagire eventi nefasti.
Se vogliamo fare una passeggiata rimandiamo e quel famoso corridoio di casa della nonna appare lugubre e spaventoso. Di notte, se dormiamo soli, lasciamo una lucina a vegliarci (a volte anche in compagnia).
Pensate ai nostri antenati. Già andare a dormire senza aver subito gravi perdite doveva essere un mezzo miracolo. Ma di notte era probabile addormentarsi in cinque e risvegliarsi dimezzati. Fra bestie feroci e mille altri pericoli ogni volta che calava la notte doveva essere un incubo!
La natura nella sua immensa saggezza ha selezionato questi comportamenti perché in epoche lontane ci hanno permesso di sopravvivere. Se i Croods non avessero avuto paura del buio non si sarebbero riparati e non avrebbero usato il fuoco per illuminare le fredde notti di quei tempi lontani.
Le cinque convinzioni che ci danneggiano lentamente
Paura di cadere nel vuoto
Strettamente legata alle vertigini o alla paura dell'altezza, negli adulti nevrotici si trasforma in paura di volare. I bambini piccoli si stringono con i pugnetti alla mamma esattamente come scimmiette.
Poteva capitare, quando i nostri antenati erano nomadi e si spostavano di continuo in cerca di cibo, che potesse capitate, diciamo qualche imprevisto.
Si, insomma una bestia preistorica che li inseguiva, qualche catastrofe naturale, insomma si poteva metter male e bisognava mettersi a correre…a quel punto la selezione naturale ha cominciato a premiare comportamenti che hanno permesso la sopravvivenza, ad esempio restare attaccati alla mamma come Bastian a Falcon della Storia infinita. Pena? Cadere nel vuoto e diventare la cena di qualche bestia.
Paura di restare da soli
Questa paura che ha un duplice significato: la paura di stare soli fisicamente, soprattutto quando si è piccoli (pensate ai bambini che si disperano se non vedono la mamma nel loro campo visivo) che nell’ adulto si trasforma nella paura di non trovare una compagna/compagno.
Ancora una volta queste paure sono comprensibili se si pensa a quanto fosse fondamentale il gioco di squadra dei nostri antenati.
Come affronto la paura del tradimento
Restare uniti contro la natura spietata. Comunicare efficacemente e con persone fidate è di fondamentale importanza per sopravvivere senza contare che la vita in gruppo alleggerisce di molto la vita preistorica.
Restare da soli per un bambino, ma anche per un adulto, significa avere meno probabilità di sopravvivere. Ecco perchè oggi un uomo o un bambino che si ritrovano da soli in casa vengono presi dal panico per la medesima motivazione ( a parte il non saper cucinare e provvedere a se stessi).
La paura è un meccanismo di difesa
Tutte le paure che abbiamo hanno una motivazione, un legame molto stretto con ciò che la nostra gente ha dovuto mettere in atto per sopravvivere. Siamo, in poche parole, il frutto delle paure dei nostri antenati.
Questo per dire che oggi non viviamo esposti a pericoli continui, per cui se va via la luce in casa a seguito di un temporale, possiamo anche evitare di sbarrare gli occhi e cercare con mano tremante la torcia.
Oppure possiamo rischiare di salutare qualche estraneo che nella maggior parte dei casi da noi non vuole proprio nulla e non lotta con noi per le risorse.
Ogni volta che avete paura di qualcosa pensate che non è reale: è solo il Fred Flinstone che è in voi a parlare.
di Sara Salini
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