Quando la paura di aver paura rischia di essere un ostacolo

A volte ritornano

FabioBasatelliFormicaArgentinaNon sono solo gli amori “a fare dei giri immensi” per poi proporsi nuovamente. A essere recidivo, spesso, è qualcosa di poco piacevole e quindi difficile da ricoprire con la patina romanticizzante che accompagna attrazione e sentimenti. Sto parlando dell’ansia. È un sentimento, questo, con cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo dovuto fare i conti. Tuttavia, mentre se si affaccia in situazioni catalogabili come eccezionali, e quindi fuori dal comune, e/o saltuariamente costituisce una reazione fisiologica, quando si cronicizza diventa un muro frapposto tra l’interiorità e la realtà. Qualcosa che illusoriamente protegge e rassicura, ma che, di fatto, impedisce di vivere.

“Stai male? Ti fai troppi problemi. Devi distrarti”

L’ansia sclerotizzata è spesso camaleontica. Chi ne soffre, più o meno inconsciamente, la dissimula e ciò rende difficile, anche per le persone care, comprenderne gravità e profondità. Così, spesso la si liquida o derubrica a suggestione, rimuginìo sterile, se non vero e proprio capriccio. In fondo per chi è normodotato e gode di buona salute fisica non dovrebbe esserci nulla di insormontabile, no? La domanda, a dispetto delle apparenze, è tutt’altro che retorica.

FabioBasatelliFormicaArgentinaPuò succedere, però, che la motivazione e la forza necessarie a scavalcare i propri muri interiori arrivi dalle storie di normalità di chi ha un handicap fisico. L’entusiasmo, la determinazione e la progettualità di una persona definita – tecnicamente – disabile sono spesso sentimenti contagiosi e trascinanti. Inevitabile, quindi, riflettere – e rimettere in discussione – i limiti che ci si è imposti a causa dell’ansia cronicizzata, dopo aver letto la testimonianza di uno di loro.

Chi l’ha detto che una persona sorda non può essere felice…e ambiziosa?

Il sito del Corriere della Sera ha raccolto, all’interno della sezione Buone Notizie, la storia di Fabio Bosatelli, 27enne non udente di Bergamo che ha conseguito con tre mesi di anticipo la seconda laurea magistrale. Dopo aver completato nel 2015 il percorso di studi in Ingegneria Edile, infatti, è stato proclamato dottore in Economia Aziendale e Direzione Amministrativa.

Fabio Bosatelli è affetto dalla nascita da sordità profonda; le protesi acustiche utilizzate da quando aveva un anno, ma soprattutto l’affetto e l’incoraggiamento della famiglia, uniti al percorso fatto con musicoterapeuti e logopedisti, gli hanno consentito non solo di coltivare gli studi, ma anche di ottenere un lavoro all’interno di Enel Green Power. A rendere il suo privato pieno e stimolante, contribuiscono poi l’amore e il tennis.

Un rapporto fecondo e attivo, quello di Fabio con il concetto di limite e con le sue ricadute concrete. Leggendo la sua storia, a colpire non sono solo la vitalità e l’ottimismo che caratterizzano le parole del 27enne, ma anche e soprattutto la capacità di esporsi costantemente a situazioni che lo mettono faccia a faccia con il suo handicap, offrendogli l’occasione per oltrepassarlo, e alzare ancora un po’ l’asticella del “si può fare”. Per altri la comunicazione sarebbe stata un tallone d’Achille, per lui, invece, è diventata il ponte indispensabile a raggiungere sostanziosi traguardi, nel lavoro e nel tennis.

L’ansia cronica va spesso a braccetto con l’evitamento, ovvero il meccanismo finalizzato a scantonare da una situazione, da un luogo o da una persona per non doversi confrontare con le emozioni sgradevoli ad essi associate. D’altra parte, essendo il confine tra rischio reale e fobia non sempre è facile da individuare, adottare questa strategia significa, in pratica, privarsi anche di esperienze potenzialmente significative e arricchenti.

Parafrasando una canzone dei Massimo Volume, la testimonianza di Fabio Bosatelli, con il suo bagaglio di coraggio e di voglia di fare “sporcandosi le mani” anche – e soprattutto – in frangenti che risvegliano le proprie fragilità, è un vero e proprio richiamo alla vita. Al pari di una pelle splendente. 

Francesca Garrisi

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 


 

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