Roma brucia!(e con lei la civiltà)

Ridateci Roma!

roma-maialiTra disagio sociale e calamità naturali, quanto è ancora vivibile questa città? I romani, gli abitanti della capitale, quelli della città più bella del mondo, non ne possono più.
 

In principio era “la metropoli”. Primo grande problema da affrontare ma, del resto, il mondo ne è pieno: un po’ di sana organizzazione ed ecco il via libera per la vivibilità cittadina. Un ostacolo di poco conto se pensiamo alle condizioni attuali in cui viviamo: scioperi dei trasporti ormai di cadenza settimanale, traffico fuori controllo, accoglienza per migranti statica, invasione di animali ( finchè si trattava di “romantici” topi a fare da cornice sullo sfondo di Castel Sant’Angelo era fin tanto sopportabile… ma non credete che cinghiali e volpi che passeggiano per le vie di casa vostra siano un’esagerazione?)

 

 Per non parlare delle fantastiche situazioni di igiene che ogni gabbiano che vola a bassa quota ci ricorda, immondizia a palate, strade piene di buche.  E i cittadini a percorrere chilometri a piedi per  evitare l'arricchimento immediato del meccanico o carrozziere sotto casa; un settore turistico in caduta libera, per quanto continui a difendersi a testa alta numericamente parlando ( ringraziamo chi eravamo in passato e ciò che abbiamo costruito). Signore e signori, ecco a voi Roma.

Vacanze romane: un'estate di fuoco

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A queste condizioni, vi starete chiedendo, è possibile aggiungere un’aggravante? La risposta sta nel fuoco (e non parlo di calore estivo) che la città attraversa in questi giorni.

Roma brucia, infatti, sempre di più. Da nord a sud, da est ad ovest. Nuvole di fumo che si alzano, cittadini che si allarmano con la nube grigia che vince sul caldo e sigilla i residenti in casa: autodemolitori in fiamme, roghi sparsi. Nell’ultima settimana i bilanci parlano di più di duecento incendi, una situazione drammatica che, come in ogni emergenza che si rispetti, fa accendere il campanello d’allarme e riflettere sui motivi scatenanti.

Le sterpaglie, complice la siccità, sono la prima causa dei roghi poiché basta pochissimo per accendere la miccia, che sia sul ciglio di una strada o su un campo. Ma spesso, troppo di frequente, i pompieri scoprono la presenza di baraccopoli, mini insediamenti in cui non vi è, però, nessuno. Difficile quindi stabilire se chi era lì potrebbe aver partecipato ad attivare l’incendio o lo ha solo subìto. 

Questi accampamenti sono il rifugio di persone ai margini, di chi si nasconde e sparisce immediatamente. Fantasmi di cui si scopre l’esistenza solo in occasione di un incendio. Dunque, insediamenti abusivi. Uno dei maggiori e suddetti problemi della vita romana.

Cos’altro dovrà succedere per accorgerci che non siamo in buone mani?

 

di Giorgia Sollazzo

 

 
 
 

 

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