Se Garanzia Giovani non garantisce un bel nulla
Chi ha detto che l’apparenza inganna aveva sicuramente ragione.
Se poi l’argomento trattato risulta essere una questione così delicata come è il lavoro oggi, si può parlare addirittura di miraggi. Le proposte che il progetto Garanzia Giovani mostrava agli inizi, nel 2014, generavano entusiasmo ed un pizzico di ottimismo a cui la maggior parte delle persone, fra giovani in cerca di occupazione ed imprenditori, ha scelto di aggrapparsi. Per coloro che (forse fortunatamente) non hanno avuto l’occasione di collaborare con o per questa iniziativa, vediamo di cosa si tratta.
Garantisce la tua regione
Il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile prevede finanziamenti per i Paesi membri che presentino tassi di disoccupazione superiori al 25%, che investiranno in orientamento, istruzione, formazione ed inserimento al lavoro. Beneficiari? I giovani inoccupati da qualsiasi attività lavorativa, scolastica o formativa, che abbiano un’età compresa fra i 15 ed i 29 anni. Alcune delle misure previste dalla Garanzia sono orientamento, formazione, apprendistato, tirocini, servizio civile. Ma anche (e soprattutto) sostegno all’autoimprenditorialità e bonus occupazionali per le imprese.
È giusto e rispettoso che a beneficiare di questo progetto siano impresari e dipendenti. Ma il problema, spesso, è che questi ultimi non possano definirsi tali e che il guadagno entri unicamente nelle tasche dei boss.
Assumere o non assumere?
Quando il neolaureato comincia un’esperienza di tirocinio dai quattro ai sei mesi è ignaro del fatto che, al 99%, rimarrà stagista. Fino a quando deciderà di andarsene. Perché, in fin dei conti, lì fuori si trova facilmente un nuovo inoccupato da illudere e spremere.
La mia esperienza racconta questo: sei mesi di duro tirocinio. Formazione, gestione di ufficio, responsabilità. Per non parlare della mancata retribuzione. Una veloce quanto difficile crescita che, alla fine, ha messo i titolari di fronte ad un bivio: mandarla a casa o puntare su di lei?«Facciamo i bravi. Scegliamo la seconda!» Peccato che la proposta fatta non mi garantiva nulla se non un nuovo percorso di stage.
È dunque questo un dipendente? Che non riceverà contributi previdenziali e che vedrà la sua condizione di stagista rimanere tale? Se è vero che con Garanzia Giovani assumere diventa un vantaggio per le imprese, deve sbloccarsi qualcosa nelle menti di chi comanda la piccola o grande azienda che sia. L’investimento più importante è quello per il futuro e tagliando le gambe alle persone che un domani prenderanno il nostro posto avremo solamente costruito le basi del fallimento.
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