Se ti cancelli da Facebook vivi più felice (anche se meno informato)
Una recente indagine lo conferma: chi si cancella da Facebook è più felice, nonostante non riceva informazioni su cronaca, attualità, politica
A tutti è balenato almeno una volta nella vita il pensiero di dire basta e cancellarsi da Facebook: il meccanismo di condivisione e esposizione sui social porta spesso a alti livelli di intolleranza (soprattutto per le generazioni antecedenti ai millennials). Le conseguenze sono tali da istituire una ricerca scientifica che possa appurare la fattibilità di questo processo.
Pare che prendersi una pausa o addirittura interrompere definitivamente la frequentazione dei social network possa offrire non pochi effetti positivi.
Sono stati constatati significativi cali di stress, ansia, episodi di rabbia, con conseguente guadagno di tempo da impiegare per sport e hobbies, oltre alla possibilità di trascorrere più tempo con la famiglia e gli amici ovviamente.
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Cancellarsi da Facebook fa bene: lo studio
Questi risultati sono merito di una recente ricerca portata avanti dalla Stanford University di comune accordo con la New York University: dai dati raccolti, che possono variare di soggetto in soggetto rispetto ai 2.844 individui coinvolti nell’esperimento sociale, è stato mediamente riportato un miglioramento dell’umore.
Successivamente, è stato proposto ai partecipanti di indicare una cifra economica che li avrebbe invogliati ad accettare di interrompere le connessioni a Facebook per un mese: circa la metà ha indicato un numero inferiore a 100 dollari e con questi si è proceduto alla disattivazione del proprio account per 4 settimane.
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I risultati ottenuti dall’indagine
Attraverso alcune interviste realizzate nel corso del mese di indagine, i ricercatori universitari hanno appreso che l’astinenza dal popolare social network abbia comportato gli effetti benefici ma anche alcuni aspetti negativi come l’essere meno aggiornati sulle notizie del giorno e al trascorrere più tempo davanti alla tv.
L’indagine ha anche mostrato come l’allontanamento temporaneo da Facebook abbia ridotto l’utilizzo del social al termine del periodo della ricerca.
Uno degli autori dello studio, il ricercatore Matthew Gentkow della New York University, aveva in prima istanza ipotizzato che i partecipanti si sarebbero rifugiati su altri social come Twitter; al contrario, nessuno ha sostituito il social di Mark Zuckerberg con un altro.
Facebook e gli altri social network, in definitiva, migliorano la vita dei nostri contemporanei e restano un importante strumento di intrattenimento per, a volte, fuggirela solitudine.
Sempre a patto che non se ne faccia un utilizzo spropositato e che sia un mezzo per poter migliorare la società.
Come la possibilità di organizzare attività di beneficenza.
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