Selina Juul, la russa che spiega ai danesi come non sprecare il cibo
Immersi nel tepore delle nostre case, concentrati sui comfort che scandiscono la quotidianità, finiamo per considerare al pari di piccoli puntini lontani problemi di risonanza mondiale come la povertà. Il benessere in cui, da cittadini dei Paesi occidentali, sguazziamo ci ha quasi anestetizzato. Diventa sempre più difficile distinguere ciò che conta, e salvarlo da giorni talmente tanto veloci da sembrare tritacarne.
La popolazione mondiale è arrivata a quota 7 miliardi, 925 milioni dei quali soffrono la fame. Si stima che più del 30% della produzione globale di cibo finisce nella spazzatura. Ciò porta la quota annuale di alimenti sprecati a circa 1 miliardo e mezzo di tonnellate. Abbastanza per nutrire 3 miliardi di persone.
È stato calcolato che nel 2050 la popolazione mondiale sarà di 9 miliardi: entro questa data la disponibilità di prodotti commestibili dovrebbe aumentare del 70% per incrociare la domanda. Nel frattempo, circa il 15% delle emissioni di anidride carbonica sono determinate dallo spreco globale di alimenti. Parliamo insomma di un fenomeno tangibile, di vasta portata e quindi assolutamente non trascurabile. Qualcosa che, forse, può essere compresa a fondo – e quindi combattuta, in prima battuta, solo da chi ha sperimentato la penuria materiale, con tutti gli annessi e connessi, sulla propria pelle. È nata così la campagna danese Stop Spild Af Mad (smettetela di sprecare cibo). A idearla, Selina Juul, 37enne russa, media operator e graphic designer.
Tutto è cominciato nel luglio del 2008. Dopo soli 15 giorni la campagna aveva già conquistato l’attenzione di media cartacei e online, danesi e internazionali. Un effetto domino che ben prestò ha contagiato anche le catene operanti nella distribuzione alimentare, come pure i supermercati di medie dimensioni, che hanno iniziato a evitare la vendita di confezioni troppo grandi.
Selina Juul conosceva bene il significato della parola “mancanza”. Arrivata in Danimarca a 13 anni, dopo un’infanzia trascorsa nella Russia di Boris Eltsin, portava probabilmente ancora negli occhi e nella mente le tracce delle immagini dei negozi di alimentari svuotati a seguito del crollo del comunismo.
«Mi ambientai in Danimarca, ma inizialmente per me fu impressionante, nel senso letterale del termine, confrontarmi con i negozi impeccabili, in cui potevi trovare sempre quello che cercavi. Peraltro, mi sembrava impossibile che ci fossero persone che sprecavano cibo comprando più di quanto avessero bisogno».
Sostenuta da Onu e Unione Europea, in cinque anni di attivismo Selina Juul ha centrato un obiettivo importante: la riduzione del 25 % degli sprechi alimentari in Danimarca. Insignita del premio come cittadina danese dell’anno, vincitrice del Nordic Council Nature and Environment Prize e dello Svend Auken Prize, ha visto anche la Bbc dedicarle un video che ha spopolato in Rete.
Il prossimo step? Una campagna congiunta con i supermercati per promuovere l’acquisto di cibo vicino alla scadenza a prezzo ridotto, una parte del quale viene devoluto ai Paesi poveri. In un solo mese sono già stati raccolti circa 30mila euro…