Smartphone e consumo dei dati: quali sono le app più “voraci”?
Dimmi quanti Giga hai e ti dirò chi sei.
Siamo quotidianamente bombardati, attraverso tutti i canali di comunicazione possibili e immaginabili, di offerte super vantaggiose per la connessione dati dei nostri smartphone. Al punto che scegliere la più azzeccata è diventato una specie di rompicapo.
Con un po’ di fantasia potremmo suddividere gli utenti in tre categorie: scarsamente, mediamente e altamente addicted. Non tutti, infatti, utilizzano il telefono allo stesso modo e per i medesimi scopi.
C’è chi se lo porta appresso e lo usa talmente poco da dimenticarsi di possederne uno e chi, invece, lo considera a tutti gli effetti un’appendice del proprio corpo. Chi se ne serve per lavoro, chi per svago o addirittura per mantenersi in forma.
Gli scarsamente addicted sono quelli che se la cavano con 1 GB al mese. Leggere la posta, ordinare qualcosa su Amazon, andare su Facebook o chattare su WhatsApp sono attività che non consumano molti dati, soprattutto se eseguite saltuariamente.
I mediamente addicted somigliano alla categoria precedente ma si distinguono per la frequenza con cui maneggiano lo smartphone, che è senz’altro maggiore. Magari fanno anche qualche videochiamata e s’intrattengono su YouTube, comunque con 5 GB riescono tranquillamente ad arrivare a fine mese.
Gli altamente addicted, invece, sono quelli a cui serve un bundle illimitato perché consultano lo smartphone anche prima di fare l’amore (o durante!) per controllare i bioritmi. Sono quei tipi che non escono di casa se prima non hanno interpellato l’app meteo e in pausa pranzo vanno su Netflix a guardarsi un film. Per loro anche 15 GB al mese sarebbero insufficienti.
Abitudini personali a parte, tuttavia, quali sono le app più “affamate” di dati, tra quelle che utilizziamo quotidianamente?
Le Top 5 delle app ciuccia dati.
Le due attività che in assoluto consumano più dati sono l’aggiornamento delle app e lo streaming video. Relativamente alla prima, i sistemi operativi sono ormai impostati di default in modalità risparmio. Infatti l’aggiornamento, quando è disponibile, non parte mai in automatico ma chiede all’utente di connettersi a una rete Wi-Fi.
Lo streaming video, invece, è un po’ più subdolo perché si cela ovunque. Non è necessario andare su Netflix, YouTube o altri portali dedicati alla fruizione di filmati online, infatti, per veder diminuire il traffico a propria disposizione.
Anche Facebook e WhatsApp, per fare un esempio, sono ambienti in cui i video circolano ininterrottamente e ci fanno cadere in trappola. Una volta cliccati i pulsanti Play o Download in bacheca o nella cronologia di una conversazione, diciamo bye bye a milioni di byte.
1. Facebook
L’applicazione di Mark Zuckerberg, anche per via della sua popolarità, spinge più o meno tutti a entrare nel social network decine (se non centinaia) di volte al giorno. I video presenti in bacheca partono con l’autoplay e questa, come accennato poc’anzi, è una grande minaccia per il piano tariffario.
2. Instagram
Anche quest’app, sempre di proprietà di Zuckerberg, consuma Giga a più non posso. Oltre alle foto, su questa piattaforma è possibile visualizzare video così come su Facebook. Le conseguenze sono ormai note…
3. Twitter
Anche l’app del microblogging è poco incline al risparmio dati e il colpevole è sempre lo stesso: lo streaming video che parte in automatico.
4. Snapchat
La riproduzione automatica delle Snapchat Stories e delle Snap consuma molti dati e il rischio di rimanere a secco, qualora se ne faccia un uso frequente, è abbastanza elevato.
5. Netflix
Non tutti i contenuti presenti nella popolare piattaforma di video streaming sono fruibili in modalità offline. Per i patiti di film e serie tv questo è un bel problema perché spesso non ci si rende conto di quanto traffico si sta consumando. L’unica certezza è che facendone un uso regolare non si arriverà a fine mese.
Cosa si può fare per risparmiare dati?
Premesso che non tutti hanno la possibilità di sottoscrivere abbonamenti premium con i vari operatori per garantirsi un traffico illimitato, è opportuno adottare alcuni accorgimenti per risparmiare dati.
Sicuramente limitare la visualizzazione di video quando non si ha a disposizione una connessione Wi-Fi è un ottimo metodo per non rimanere a secco prima del tempo. Tuttavia esiste un’alta percentuale di utenti che fanno un uso ossessivo compulsivo dello smartphone e per loro è davvero dura resistere.
Quel che più concretamente si può fare, allora, è accedere alle impostazioni delle app summenzionate e bloccare la riproduzione automatica dei video. In questo modo non ci si dovrà privare del normale utilizzo dell’applicazione ed eventualmente si potrà rimandare la visione dei filmati a un altro momento.
Inoltre esistono specifiche applicazioni che permettono di limitare il consumo dei dati.
Per Android c’è 3G Watchdog, per iOS c’è Soglie Dati. Con queste app è possibile monitorare continuamente il consumo e decidere di bloccare in automatico la connessione in determinate situazioni. Specifiche funzioni consentono poi di controllare il traffico in tempo reale, anche attraverso grafici e widget.
autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"