SOS, la Scuola Open Source dove l’attimo si coglie, non fugge
«O’ capitano, mio capitano. Cogliete l’attimo ragazzi, rendete la vostra vita straordinaria!»
« All’inizio del ‘900 la nascita del design ha portato alla creazione del Bahuaus unendo architetti, artisiti e istituti tecnici » affermano Alessandro Tartaglia e Alessandro Balena, entrambi esperti di design. Stesso nome, uguale passione per il loro progetto. «Vogliamo offrire didattica divulgativa, dai corsi di programmazione a quelli per progetti di ricerca esterna, a servizi e strumenti che possano diventare spin-off autonomi» affermano nell’intervista rilasciata a Startup Italia.
Utopia? Nient’affatto. Esperimenti del genere sono già stati realizzati con l’XYLAB, scuola per “pirati dell’informazione” e persino Il college de France di Parigi prevede 26 ore di lezioni integrative di seminari e workshop per integrare continuamente l’insegnamento, senza fossilizzarsi in una didattica sempre uguale. Inoltre il progetto ha vinto il premio Chefare, finanziamento di 50.000 euro per i progetti riguardanti cultura e innovazione.
Chi pagherà gli strumenti di didattica?
L’obiettivo degli startupper è convincere le aziende a investire nella formazione; il costo sostenuto va in detrazione sulle dichiarazioni fiscali. Destinatari potrebbero essere anche gli amministratori pubblici e le università. « I contatti non mancano. Investire denaro in un solo settore oggi è pura follia. Il discorso deve essere molto più ampio. Vogliamo dare a realtà che hanno capacità economica un interlocutore che insegni innovazione di processo e tecnologico. Perché in Italia succeda qualcosa va fatto un lavoro di networking vero».
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