Spreco alimentare: gettare il cibo è come gettare via soldi
A fine maggio l’Assemblea Nazionale Francese ha approvato la legge che introduce il reato di spreco alimentare per i supermercati di dimensioni superiori ai 400 metri quadrati: la pena per chi getta merce edibile ancora invenduta può arrivare sino a due anni di carcere.
Un piccolo passo verso una migliore distribuzione del cibo?
I dati della FAO dimostrano che, ogni anno, più del 35% della produzione alimentare finisce tra i rifiuti: ben un trilione (non una grossa triglia, ma 1 000 000 000 000 000 000) di dollari buttati via. Questi numeri impressionanti non lasciano indifferenti, ma quando ci si trova di fronte a cifre talmente elevate pare di affrontare un ostacolo insormontabile. Il male maggiore risiede nella logica perversa della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), ma il male minore si alimenta nelle nostre cucine.
Pensate alla vostra dispensa: quante volte vi capita di accumulare più scorte del necessario -magari perché attratti dalle offerte- e di non riuscire a smaltirle prima della data di scadenza?
Vi è mai capitato di gettare, letteralmente, cibo nella spazzatura perché ormai legalmente scaduto o deteriorato? Non vogliamo qui iniziare la filippica sulle disparità del mondo, sui bambini che muoiono ancora di fame mentre noi ci ingozziamo nei ristoranti “all you can eat” e a cuor leggero ordiniamo più cibo di quanto siamo in grado di ingurgitarne perché tanto è compreso nel prezzo anche lo spreco. Nessuna ramanzina, ma a volte siamo degni dei più ingordi crapuloni romani che mangiavano fino a scoppiare, concedendosi poi il lusso di provocarsi il vomito per ricominciare il loro banchetto depravato all’insegna dell’abbondanza.
Buttare cibo significa anche buttare soldi. Fermatevi per un attimo e provate a guardare ogni etto di cibo che state gettando come una monetina che state buttando via. Sacchi e sacchi di soldi in discarica. Quando passeggiate per strada e trovate 1€ a terra, suppongo che vi fermiate a raccoglierlo. Perché allora con la stessa naturalezza con cui vi chinate per afferrare una moneta, ne gettate centinaia nell’immondizia? L’emblema di questa logica perversa si palesa nei programmi televisivi più seguiti che veicolano una venerazione quasi feticista per il cibo. I vari Masterchef et similia mostrano chef affetti da acuto divismo che definiscono MERDA pietanze più che commestibili. E gli ascolti, per merito di queste pittoresche metafore, schizzano.
Ben venga il reato di spreco. E ben venga, soprattutto, il programma di educazione alimentare per i bambini delle scuole primarie previsto dal parlamento francese. Per non dover mai più sentir dire che una bistecca presentata male fa così schifo che neanche un cane la mangerebbe.
Vale