Teleport me, il sito per i pantofolai digitali
TELEPORT ME
Alzi la mano chi non ha mai vagheggiato l’esistenza del teletrasporto.
Personalmente ci penso almeno tre volte al giorno, data la mia sindrome da wanderluster e il mio portafogli che fa lo stesso eco delle Dolomiti.
Ciascuno ha i suoi motivi per desiderare di spostarsi velocemente in tutto il mondo come viaggiatori interstellari.
Chi per semplice curiosità, altri per estraniarsi quanto basta da traffico, clacson e bestemmie annesse, altri perché fan sfegatati
di Star Trek.
Qualsiasi sia la vostra ragione, da oggi il teletrasporto esiste, si chiama Teleport me e ti fa sognare con pochi click. Il problema è il risveglio nella tua camera di Busto Arsizio con il ventilatore a palla. Ma questa è un’altra storia.
Se vi accontentate di una cosa meno fantascientifica, potete comunque provare l’ebbrezza di spiare per un momento che tempo fa a Portland o esplorare un angolo recondito di Bombay.
Come funziona TELEPORT ME
Il teletrasporto si gelolocalizza grazie a Google, nel momento esatto in cui siete connessi. Quindi tranquilli se potrebbe capitare di rivedervi in mutande sul terrazzo.
Al centro dello schermo un unico tasto: Teleport me. Poi, grazia a una grafica anni Ottanta degna di un video dei Duran Duran puoi ritrovarti nel bel mezzo dell’oceano come alle isole Fiji o a Shangai.
Oppure chissà, proprio di fronte a un palazzo del tuo stesso isolato. Ciò
che viene mostrato è semplicemente una foto. Successivamente si possono controllare le coordinate esatte.
Da un lato mi sembra un’idea geniale, dall’altra una Ryanair degli ancora più poveri. Tuttavia la conseguenza maggiormente positiva potrebbe essere scoprire nuovi posti da visitare.
Oppure, se siete inguaribili pigroni, poter dire di aver visto il Mato Grosso su una sedia girevole e con un pacchetto di pop corn sulla pancia.
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