Terapia dell’Avventura: la medicina più naturale contro la sofferenza di corpo e mente

La vitamina N è stata per troppo tempo l’assente “eccellente”, nella lotta alle patologie croniche e in ottica di prevenzione e di mantenimento del benessere psicofisico

Solo recentemente, infatti, sono stati certificati e riconosciuti gli effetti positivi di un contatto stretto e periodico con la natura come scenario in cui praticare attività fisica, in gruppo o individualmente. È la Terapia dell’Avventura, anche detta Terapia Verde, già ampiamente diffusa negli Usa.

DepressioneUn approccio questo, che, tramite l’esposizione guidata - in contesti percepiti come sicuri – a elementi di rischio controllato, mira a stimolare i partecipanti ad affrontare i propri limiti e ridefinirli, sviluppando le risorse cognitive ed ampliando lo sguardo sulla realtà. Si abbassano quindi i livelli d’ansia, si attenua la sensazione di solitudine e la tristezza … e non solo. La Terapia dell’Avventura, infatti, è particolarmente indicata sia nel trattamento di patologie psicologiche croniche (depressione), che in caso di malattie cardiovascolari, obesità o diabete.

La Terapia Verde può fornire preziosi spunti di riflessione e auto-correzione di comportamenti e schemi mentali anche a chi, pur non accusando specifiche problematiche, sente di voler superare dinamiche disfunzionali in ambito affettivo o lavorativo, potenziare l’autostima e la concentrazione.

Si parla di Vitamina N in quanto trascorrere un po’ di tempo immersi nel verde ci consente di prendere – letteralmente – le distanze da tutti i piccoli e medi intoppi del quotidiano che si sono incistati dentro di noi sotto forma di ruminazioni mentali. O che sono pericolosamente sul punto di farlo.

A ciascuno la sua Terapia dell’Avventura

Terapia-AvventuraLe attività che si possono praticare, infatti, sono molteplici. Tra queste,escursioni, arrampicate, uscite in barca a vela, camminate, campeggio…La scelta individuale viene guidata da gusti, preferenze, e da quanto si è generalmente allenati al movimento.

Terminata l’attività all’aria aperta, si dedica un po’ di tempo alla condivisione di pensieri ed emozioni, mettendo insieme le risposte individuali a domande comuni (cosa mi ha fatto paura, più di tutto? cosa porterò con me di questa esperienza? cosa mi ha fatto scoprire su me stesso?). Questo metodo già vi incuriosisce? Se amate il mare e non potete aspettare l’estate per rivederlo e goderlo, c’è la Fondazione Tender To Nave Italia Onlus che promuove molteplici iniziative incentrate sulla Terapia dell’Avventura in collaborazione con cooperative, ospedali e scuole.

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci