Timido non vuol dire sfigato
Non è un mondo per timidi
Se sei timido e introverso non sei fatto per questo mondo aggressivo e violento. In una società sempre più competitiva c’è bisogno di persone che sappiano relazionarsi con gli altri, che sappiano conquistare la loro attenzione e stordirli di parole per raggiungere un obiettivo. In poche parole, che sappiano vendere e sapersi vendere.
Questo è quello di cui cercano di convincerci da anni, negli innumerevoli colloqui di lavoro in cui ci bombardano la testa con l’ideale del collaboratore perfetto: simpatico, estroverso, vestito di tutto punto, brillante, competitivo, perfettamente a suo agio nel gruppo, che abbia un carisma innato per aspirare un giorno a diventare leader.
«Per noi è più importante il carattere della formazione. Se non sai una cosa, puoi sempre studiare e imparare a farla, invece il carattere non cambia». Se rientri anche tu nella schiera dei “pesantoni” incalliti, probabilmente ti sarai sentito rivolgere questa frase almeno una volta nella vita.
Self-negation, ovvero fingere di essere qualcuno che non sei
Cosa può fare, allora, una persona timida e introversa per non soccombere in una società dominata dai pescecani e dai simpaticoni? La reazione più immediata, purtroppo, è quella di cadere nella self-negation, la negazione di sé, cioè nel fingere di essere qualcuno che non sei.
Così, ti ritrovi a dover ostentare un sorriso forzato e a inventare una socievolezza che non hai. Tanto nel lavoro quanto nella vita privata.
Quando ascolti gli altri non riesci a rilassarti, sul tuo volto dipingi una finta allegria che in realtà nasconde la tua ansia di dover trovare sempre una battuta brillante per controbattere, perché hai paura di risultare banale e noioso.
Non ti senti a tuo agio tra persone che conosci poco, ma devi mascherare il tuo imbarazzo perché la vita te lo impone, altrimenti le tue qualità vengono sepolte dai fiumi di parole vomitate dai chiacchieroni – non necessariamente validi.
Devi cambiare per forza: puoi frequentare corsi di teatro, gruppi di aiuto organizzati da psicologi, scuole di canto, o qualunque altra cosa ti venga in mente, perché la timidezza è un grave limite che ti impedirà di avere successo.
Solo quando torni a casa e sei da solo con te stesso puoi togliere la maschera del finto estroverso e rindossare i tuoi veri panni. È un peccato, perché la preoccupazione di dover apparire diverso da ciò che sei frena il tuo talento e impedisce alle tue potenzialità di venire fuori.
Gli introversi hanno grandi potenzialità
Come insegna padre Anthony De Mello, è inutile combattere contro la propria natura per fingersi diversi. Il cambiamento non sarà reale ma forzato, e avremo sempre paura di essere smascherati (boom, ti ho beccato, sfigato).
Molto meglio accettarci per ciò che siamo, con i nostri limiti e le nostre debolezze, perché così il cambiamento avverrà in modo spontaneo.
Hai notato com’è diversa una persona timida quando è con gli amici di sempre o con la sua famiglia? Perché con le persone che conosce bene sente di poter essere se stessa e sa di essere accettata.
Se fosse così anche sul lavoro, le aziende scoprirebbero che le persone introverse hanno un enorme potenziale. Perché nel mondo c’è bisogno dei simpaticoni, ma c’è bisogno anche di chi sa riflettere.
Ognuno può brillare, sotto la giusta luce. Per alcuni è un riflettore di Broadway, per altri una lampada da tavolo.
(Susan Cain)
di Rosa Cambara
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