Trascinarsi le valigie in giro per la città? Non più, grazie a Bagbnb
BAGBNB, godersi il viaggio al 100%
Quante volte ti sarà capitato di partire per un viaggio e voler sfruttare il primo e soprattutto l’ultimo giorno di permanenza nel luogo che stai visitando?
Quanto è stato complicato trovare un modo di sistemare le valigie per non trascinarle in giro per strada? Da un problema comune a molti nasce BAGBNB, una startup semplice che risolve il problema di dove lasciare le valigie quando non si ha a disposizione un hotel, un appartamento o un b&b.
L’idea di BAGBNB è stata tanto semplice quanto complessa nell’esecuzione.
La start up infatti ha avuto la necessità di essere supportata dall’incubatore e fondo di investimento Pi Campus, permettendo a Seina e agli altri due fondatori Giacomo Piva (CPO con esperienza decennale come Responsabile Marketing del gruppo Terravision) e Giulio de Donato (CTO, noto programmatore e tech evangelist).
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Come nasce BAGBNB?
Alessandro Seina, Ceo e cofondatore di BAGBNB è partito da un’esperienza diretta sulla questione:
«Sono stato per anni superhost di AIRBNB e membro della community italiana di Host e miei ospiti mi chiedevano quasi sempre di tenere i bagagli per un early check-in o un late check out, ossia chi arriva in città presto, prima che un appartamento sia pronto, o chi va via tardi per sfruttare ancora qualche ora».
«Molto spesso non potevo accontentarli, e mi rendevo conto che questo era un problema diffuso anche tra altri hosts. L’unica soluzione al tempo erano i depositi bagagli delle stazioni: file lunghe, pessima esperienza e prezzi alti, un servizio non in linea con quanto gli ospiti cercavano.
Così è nata l’idea di creare un deposito diffuso in tutta la città, dare la possibilità ai viaggiatori, non solo quelli che pernottano in case private, ma anche a chi prenota in budget hotel senza deposito bagagli o in alberghi non centrali, di lasciare le valigie all’interno di attività locali come bar, bistrot, hotel».
Ecco come funziona la start up
Inoltre, è stato riscontrato che i partner coinvolti sono spesso scelti dagli stessi clienti di BAGBNB per pernottare o consumare i prodotti dell’attività commerciale, aumentando considerevolmente il fatturato. Seina conferma:
«Grazie al nostro servizio, i nostri partner fatturano 4-5 mila euro al mese, cui si aggiunge quello che i turisti acquistano nei loro punti. Certo, la posizione strategica o la zona a maggior concentrazione turistica possono far la differenza, ma anche chi fattura meno, molto meno in alcuni casi, ha comunque la possibilità ogni giorno di entrare in contatto con una potenziale clientela, che è solitamente ben propensa all’acquisto. Sicuramente in un periodo di crisi dei retail, BAGBNB si è dimostrata per molte realtà più che una boccata d’ossigeno».
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I prossimi step di BAGBNB
Il progetto è partito da Roma e in circa sei mesi si è diffuso nel resto d’Italia con la copertura degli oltre 20 capoluoghi e sbarcando anche in Europa: al momento il servizio è presente a Londra, Parigi, Barcellona, Madrid, Berlino, Lisbona, Praga, Budapest, Amsterdam, Mosca, per un totale di 40 Paesi, 150 città e 1000 punti di deposito complessivi.
In più BAGBNB è sbarcata dal 2018 negli Stati Uniti, Canada, Sud America e Australia, con prossime aperture in Asia con Tokyo, Bangkok, Seoul e Hong Kong.
Insomma preparate i bagagli... e state senza pensieri!
Blogger viaggiatore
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