Uber: prendere un taxi al volo non è più una metafora
Volare è sempre stato uno dei grandi sogni dell’essere umano.
Milioni di film di fantascienza, primo fra tutti Blade Runner, hanno immaginato auto che si librano in aria e scenari in cui il traffico quotidiano si sarebbe, un giorno, spostato tra le nuvole.
Oggi non solo l’immaginazione è diventata realtà con le già collaudate macchine volanti, ma sta abbracciando anche settori di pubblica utilità. I taxi, per esempio.
Segnali dal cielo
La molto discussa Uber, app di noleggio auto che ha rivoluzionato il mondo del trasporto, aggiunge un nuovo tassello ai suoiservizi.
Dopo aver letteralmente conquistato la Terra, (6 continenti, 76 paesi, oltre 450 città e oltre 83.000 utenti unici al giorno tra Roma e Milano) volge lo sguardo verso il cielo.
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È stata recentemente diffusa la notizia di una partnership intercorsa tra la società di San Francisco e la NASA, peraltro prima collaborazione con un ente governativo. L’obiettivo è collaudare un sistema di gestione del traffico aereo tramite droni radiocomandati. In parole povere? Taxi volanti controllati a distanza.
Al passo coi tempi
Si chiamerà Uber Air e vuole dare alle persone possibilità di spostarsi in maniera più economica e rapida. È già stato infatti effettuato un test sulla tratta Los Angeles- LA Downtown. Il vantaggio è evidente: circa 27 minuti contro gli 80 di una corsa in taxi tradizionale.
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A quando il fantasmagorico servizio? Uber ha dichiarato che già nel 2020 sarà possibile usufruirne e il banco di prova è rappresentato proprio dall’enorme città californiana. Successivamente verranno effettuati ulteriori prove su Dallas e Dubai. L'azienda americana vorrebbe rendere efficace il servizio per le Olimpiadi del 2028.
Vedremo cose che noi umani non abbiamo mai visto.
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