Un lavoro che gratifichi l’anima e il portafoglio? Ecco perché scegliere il barman
Essere a contatto con le persone non significa automaticamente divertirsi
Un esempio su tutti? I musi lunghi e infastiditi con cui ognuno di noi fa i conti quando va in posta o in banca. E pensare che fino a qualche anno fa questi lavori venivano considerati, sia dai genitori apprensivi che dai loro figli, IL traguardo della vita. Qualcosa che avrebbe garantito in automatico l’agognato binomio tranquillità economica – realizzazione personale.
La crisi economica ha avuto almeno un merito, e cioè spazzare via luoghi comuni radicati e dannosi sul mercato del lavoro. Ciò ha spianato la strada alla creazione di nuovi e più gratificanti profili, molti dei quali legati al “mondo” dei locali. Su tutti spicca senza dubbio quello del barman, evoluzione di quello che un tempo veniva definito barista. Tra i due, però, ci sono differenze sostanziali: mentre il primo, grazie al mix di competenze teoriche ed esperienza maturata sul campo, può far valere il suo potere contrattuale (vale a dire: guadagna bene), il secondo era costretto a lunghi e frustranti periodi di apprendistato spesso neanche retribuiti.
Fare il barman: perché?
Quasi certamente la prima molla d’interesse, nella maggior parte dei casi, è rappresentata dalla possibilità di lavorare a stretto contatto con le persone in un contesto che favorisce nuove conoscenze, e quindi la socializzazione.
A questo si aggiunge il fatto che lo stipendio è di tutto rispetto: in Italia i più esperti e qualificati barman arrivano a guadagnare 400 euro a serata, cifra che può più che raddoppiare in metropoli quali Londra, New York e Tokyo.
La figura del barman, peraltro, è naturalmente predisposta non solo alla formazione e al miglioramento costante, ma anche all’espansione in chiave imprenditoriale. Molti di loro infatti, dopo aver raggiunto una certa stabilità economica, diventano bar manager o si mettono in proprio.
L’importanza di scegliere il corso giusto
Lavorare come barman rappresenta un’occasione assai appetibile, non solo per quanti si affacciano sul mercato del lavoro a 18 anni, ma anche per chi, alla soglia dei 30 anni, vuole rimettersi in gioco e trovare nuovi stimoli.
Inevitabile, quindi, che, come funghi, siano spuntati un po’ ovunque corsi ad hoc che promettono inserimento e guadagni fulminei. Come fare a riconoscere chi invece ti offre una formazione qualificata e obiettivi realistici? Sicuramente raccogliendo le testimonianze di altri utenti. Sulla base dei feedback positivi dei nostri lettori abbiamo selezionato il Corso Barman Professionista organizzato da Degustibuss International.
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